Frana sull'Alemagna, ''tempi di ripristino tra 3 e 4 settimane'', Dus: ''Al lavoro per compensare i cittadini che devono ricorrere all'A27''
Sembra scongiurato lo scenario peggiore che parlava addirittura di 3 mesi di chiusura. Oggi il vertice nella sede della Regione Veneto. Parla il vicesindaco di Vittorio Veneto: ''Anas ha precisato che prosegue senza sosta l’attività di verifica della stabilità dei pendii a monte della Statale, su cui dal mese di settembre 2021 sono installati impianti di monitoraggio''

VITTORIO VENETO. Sgomberare la strada del Fadalto dalla frana, rimettere in sicurezza il versante e ripristinare in sicurezza la viabilità lungo l’Alemagna. Sono questi i passaggi necessari per l’apertura della strada statale 51, chiusa da venerdì tra il chilometro 19,5 e il chilometro 22.
Si tratta dell’ennesima chiusura per un tratto di strada ripetutamente colpito da colate detritiche. Lo scorso fine settimana, dopo le abbondanti precipitazioni, si è riattivato un fronte molto ampio a monte della sede stradale, provocando il distacco di due frane e una notevole mole di materiale sulle carreggiate. Fortunatamente, nessuno è rimasto coinvolto perché i sensori installati sui pendii avevano consentito agli operatori di interrompere la circolazione ai primi scrosci di pioggia. Le ultime frane, però, hanno compromesso anche il sistema di monitoraggio, che va riposizionato.
Per discutere della questione oggi si è svolto un vertice nella sede della Regione Veneto. “A convocarlo è stata la vicepresidente della Regione Elisa De Berti che ringrazio per la celerità e serietà” esordisce Marco Dus, vicesindaco di Vittorio Veneto che ha partecipato al tavolo di confronto insieme alla sindaca Mirella Balliana, all’assessora Barbara De Nardi e ai rappresentanti di Anas e Rfi - Rete Ferroviaria Italiana. “Durante l'incontro si sono analizzati tutti gli aspetti riguardanti questo evento, ma tenendo in considerazione lo storico e avendo il timore per il futuro - spiega il vicesindaco -. Per quanto riguarda la frana "sulla strada" sono tre le cose da considerare: va sgomberata; va messa in sicurezza (versante, sistemi di allarme, semafori); va ripristinata (in sicurezza) la viabilità''.
In merito ai tempi previsti per la riapertura, sembra scongiurato lo scenario che dava l’Alemagna chiusa per almeno tre mesi. Riporta infatti Dus: “Anas SpA ha confermato che sono in corso gli interventi di sgombero della strada, con una stima di ripristino delle condizioni previgenti e di riapertura alla circolazione, salvo imprevisti, in tre-quattro settimane - prosegue Dus -. Sempre Anas ha precisato che prosegue senza sosta l’attività di verifica della stabilità dei pendii a monte della Statale, su cui dal mese di settembre 2021 sono installati impianti di monitoraggio. Il ripristino degli impianti travolti dalla frana, insieme con le opere di protezione e contenimento, è prioritario per gestire in maniera preventiva i rischi idrogeologici”.
Autostrade per l'Italia sta effettuando controlli per verificare la presenza di eventuali danni al viadotto a seguito della colata detritica, ma da una prima ricognizione non sembra vi siano situazioni da segnalare. Nel frattempo i treni hanno ripreso a circolare: negli ultimi giorni Rfi - Rete Ferroviaria Italiana e Ferrovie dello Stato hanno provveduto a ripristinare la linea Conegliano - Calalzo, fondamentale per il collegamento tra pianura e montagna, dato che mette in comunicazione Venezia con il bellunese.
Si procede anche sul fronte provvedimenti per i cittadini che a causa dell’interruzione dell’Alemagna sono costretti a ricorrere all’autostrada A27. Spiega infatti il vicesindaco di Vittorio Veneto: “Abbiamo aperto un'interlocuzione sulla necessità di trovare un modo per compensare i maggiori costi per i cittadini dovuti alla necessità di utilizzare l’unico percorso alternativo alla statale 51, il tratto autostradale tra i caselli di Vittorio Veneto Nord e Fadalto. La vicepresidente ha garantito il suo personale impegno per trovare con il Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ndr), e con i concessionari autostradali di volta in volta coinvolti, soluzioni alternative così da garantire, in situazioni come queste, la possibilità di attivare in modo rapido l'esenzione del pedaggio o il ristoro dei costi che non devono gravare sui cittadini”.