Orsi, leoni, tigri, giaguari imbalsamati: cacciatore muore e lascia una grande collezione di 'trofei'. I carabinieri indagano
I militari del Cites vogliono capire dove finiranno i cadaveri di questi animali esotici recuperati dal cacciatore feltrino quando ancora la caccia grossa era permessa

FELTRE. Orsi, leoni, tigri, giaguari e addirittura due antilopi estinte in natura e reimmesse in Eritrea dopo un piano di riproduzione in cattività. E' una galleria (per qualcuno degli orrori per qualcun altro addirittura ammirevole) quella messa insieme da un cacciatore residente a Feltre durante la sua vita e che ora, morto all'età di 82 anni, dovrebbe finire in parte ad amici cacciatori e in parte al Museo Civico di storia naturale di Jesolo.
E sull'origine di questa vastissima collezione di animali imbalsamati e soprattutto sulla loro destinazione ora i carabinieri vogliono vederci chiaro. Da quanto riporta la stampa locale si tratterebbe di animali recuperati dall'uomo durante safari e battute di caccia in tutto il mondo quando la caccia grossa era ancora permessa ed era addirittura ammesso riportarsi a casa le bestie ammazzate, come trofeo. Trofei che oggi hanno senza dubbio un grande valore e quindi i carabinieri del Cites con sede a Vicenza vogliono segurine le mosse.
La vicenda è emersa perché se da volontà dell'uomo ci sarebbe stata quella di destinare gran parte degli esemplari al museo di storia naturale di Jesolo, diretto da Roberto Basso, i familiari del cacciatore avrebbero mostrato idee diverse per destinare questi animali imbalsamati. Al Corriere del Veneto Basso ha spiegato: ''Ho perso un amico lo conoscevo bene e ci siamo incontrati molte volte. Era davvero una brava persona. Voleva donare parte della collezione al museo, come testimoniato dalle lettere che mi aveva scritto. Adesso non so nulla di cosa accadrà. La collezione faticosamente raccolta non ha un valore economico, visto che secondo la legge sono ammesse solo le donazioni e non la vendita''.