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Dagli Usa alle Filippine, dalla Corea del Sud all'Australia il Trentino nel mirino della stampa internazionale per l'uccisione di Kj1

Anche il grande disegnatore e animatore Bruno Bozzetto ha realizzato e pubblicato sui suoi canali social (con migliaia di condivisioni) una vignetta molto diretta. La gestione degli orsi passa anche dalla comunicazione e la politica trentina è riuscita a spiccare anche in questo per incapacità trasmettendo anche all'esterno rabbia e sdegno. D'altronde se passi anni a picconare il progetto Life Ursus e il Pacobace è difficile che poi quando ti appelli ad esso per fare quanto previsto da scienza e tecnici il mondo ti dica bravo 

Di Luca Pianesi - 01 agosto 2024 - 06:01

TRENTO. Da Bruno Bozzetto al The Sydney Morning Herald. Il mondo guarda al Trentino per la vicenda orsi e il giudizio è tutt'altro che positivo. Lo sdegno che ogni volta smuove l'abbattimento o la cattura di un plantigrado (anche se motivata perché basata su principi tecnici e scientifici) è direttamente proporzionale al quanto male viene gestita politicamente la vicenda. L'incapacità di chi guida la Provincia di Trento nell'affrontare questo tema è resa ancor più evidente da come vengono comunicate certe notizie.

 

Ordinanze e delibere pubblicate nottempo, tentativi di eludere la 'pubblicità' dovuta per certi atti tanto importanti, documenti mal redatti sempre facilmente impugnabili e quindi capaci di creare ancor più rabbia e confusione nell'opinione pubblica e dichiarazioni improvvide e sfidanti ad aumentare il livello di conflitto, dividendo sempre tra un ''noi'' e un ''loro'', tra un chi vive in montagna e chi è un cittadino da salotto, tra trentini e animalisti. Insomma male, molto male per chi amministra la cosa pubblica e dovrebbe lavorare a creare coesione e sicurezza.

 

Gli attacchi al Trentino si moltiplicano e anni di campagne pubblicitarie per promuovere l'immagine 'wild e green' del territorio sono oggi azzerate da politiche di bassissima lega. E così capita che uno dei più grandi disegnatori e padri dell'animazione in Italia decida di realizzare una vignetta dove un plotone di esecuzione sta per fucilare l'ennesimo orso con alle spalle la scritta ''Benvenuti in Trentino'' o che il più antico quotidiano australiano, fondato nel 1831, come Sydney Herald e oggi The Sydney  Morning Herald finisce per titolare ''La città italiana che ha usato gli orsi per promuovere il turismo uccide l'orso che ha attaccato un turista francese''.

 

Il The Washington Post, in America, titola: ''Mamma orsa, accusata di aver attaccato un escursionista, viene uccisa in Italia. Gli animalisti preoccupati per i cuccioli''. E poi c'è Eurosport: ''Un esemplare pericoloso'': L'Italia giustifica l'uccisione di mamma orsa accusata di aver attaccato un escursionista francese''. Il giornale delle Filippine, Malaya Business Insight, rilancia: ''L'uccisione di un orso “pericoloso” nel nord Italia suscita rabbia'' e poi c'è il principale quotidiano economico della Corea del Sud, il Maeil Business Newspaper che attacca nel suo articolo: ''Il governo della Regione autonoma del Trentino sta affrontando un forte malumore dopo l'abbattimento di un orso bruno selvatico che ha attaccato l'uomo''. 

 

Questo solo stando a poche testate ben distribuite tra Usa, Asia, Europa, Australia. E la voce che emerge sulla stampa internazionale è solo quella contraria alle politiche di bassa lega perseguite dal presidente Fugatti e questo dovrebbe interrogare l'amministrazione provinciale che, evidentemente, sta trasmettendo al mondo messaggi irricevibili e molto poco autorevoli per l'opinione pubblica internazionale (e quindi anche dai potenziali turisti del futuro).

 

La politica locale dovrebbe tornare ad essere responsabile, assumersi oneri e onori sia in casa che fuori casa e spiegare. Spiegare prima di tutto in casa l'importanza del progetto Life Ursus e del Pacobace (come possono i trentini accettarlo se chi governa continua a sbertucciarlo) e soprattutto chiarire alla popolazione che gli orsi ormai ci sono e qui rimarranno (piaccia o non piaccia ma la realtà dei fatti è questa) e quindi c'è da imparare a conviverci sapendo che le montagne trentine, dove ogni estate muoiono decine di persone tra incidenti, errori, sottovalutazioni del rischio, colpi di sfortuna, hanno da due decenni un elemento naturale in più e quindi che c'è da stare ancora più attenti. Perché la natura è così: imprevedibile e impossibile da imbrigliare pena l'addomesticamento ma a quel punto non si parli più di 'libertà' e ambienti. 

 

E c'è da spiegare fuori casa che gli orsi incidono sul Trentino, territorio molto antropizzato, e che c'è una popolazione da tutelare, quindi, come da previsioni delle massime autorità scientifiche di quel progetto Life Ursus e Pacobace che qui sopra spiegavamo essere importante e validissimo (lo ripetiamo perché, come dicevamo sopra, se lo si sbertuccia un giorno sì e l'altro pure poi è difficile appellarsi ai principi cardine di quello stesso progetto sperando, quando c'è da abbattere che l'opinione pubblica ti prenda sul serio), la rimozione è procedura da ammettere, in certe estreme situazioni e va perseguita anche per la sopravvivenza degli stessi orsi, per abbassare il livello di conflitto uomo-grandi carnivori e garantire maggiore accettazione sociale per tutti gli altri esemplari presenti. Altrimenti l'immagine che resta del Trentino è quella griffata Bruno Bozzetto. E scusate se è poco. 

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