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Fugatti decide da solo e vuole Anzelini alla presidenza di Itea e Patrimonio, ma la legge Severino boccia l'idea del Governatore. Lavori bloccati con la delibera già pronta

Il motivo dell'incompatibilità? La legge Severino prevede che un dirigente pubblico non possa transitare da un ente pubblico ad un altro, se non sia intercorso un periodo di "pausa" di almeno due anni ed, essendo Anzelini presidente (in scadenza) di Trentino Sviluppo, non può passare né a Itea né a Patrimonio. La delibera era già pronta, poi lo stop. Con Itea che ha programmato l'assemblea per mercoledì 5 giugno

Di D.L. - 02 giugno 2024 - 06:01

TRENTO. La domanda, a questo punto, è: cosa farà il presidente della Provincia Fugatti? Forzerà la mano, per quanto gli è consentito (ma non troppo), oppure prenderà atto che la sua volontà (perché ha deciso di assumere tale decisione in prima persona, consultandosi solamente con i suoi "fedelissimi") di nominare Sergio Anzelini al vertice di Itea e Patrimonio del Trentino è tecnicamente impossibile per incompatibilità?

 

Chiariamo subito: anche "forzare" la mano, espressione questa tipicamente giornalistica che significa "scavare" nei meandri della norma per cercare di andare "a dama" comunque, sarà complicatissimo per non dire impossibile, perché la legge Severino parla molto chiaro e, già in passato, l'Anac - l'autorità anticorruzione - si è espressa molto in maniera netta, ribadendo come la legge anticorruzione voluta dall'allora ministra della giustizia del governo Monti, sia "superiore" alle leggi speciali e a quelle promulgate dalle province autonome.

 

Esistono precedenti e, dunque, difficilmente da Anac arriverà il via libera ma, intanto, è palese come la volontà del Governatore trentino vada a cozzare con quella che è la legge. La delibera era già bella che pronta venerdì in piazza Dante, poi la scoperta che Anzelini, in scadenza di mandato a Trentino Sviluppo, non era compatibile con il nuovo ruolo che Fugatti avrebbe voluto per lui, ovvero quello di "super presidente" sia di Itea che di Patrimonio, le due società a totale partecipazione della Provincia di Trento.

 

Il motivo dell'incompatibilità? Semplice: la legge Severino prevede che un dirigente pubblico non possa transitare da un ente pubblico ad un altro, se non sia intercorso un periodo di "pausa" di almeno due anni ed, essendo Anzelini presidente (in scadenza) di Trentino Sviluppo, adesso non può passare né a Itea né a Patrimonio.

 

Fugatti avrebbe deciso di assumere la decisione in totale autonomia (per Itea avrebbe potuto consultare l'assessore provinciale Marchiori, ma non l'ha fatto) per evitare che le nomine riguardanti le due società uscissero dalla "logica" della spartizione politica degli incarichi come, ad esempio, accaduto per la Tsm, assegnata a Francesco Barone, presidente regionale dei giovani di Fratelli d'Italia, da sempre molto vicino alla vice presidente provinciale Gerosa.

 

Dunque cosa è andato storto? Qualcuno - dall'interno - parla di un "bug" amministrativo da parte degli incaricati degli uffici, che non hanno fatto le necessarie verifiche pre nomina (e la cosa sarebbe gravissima, visto che si sta parlando della legge Severino, mica di una norma "minore" e sconosciuta ai più), altri - invece - dicono il problema era noto, ma non è stato sollevato sino al momento in cui la Giunta ha dovuto prenderne atto e, dunque, è diventato di dominio pubblico, con relativa e inevitabile "figuraccia" da parte del presidente Fugatti.

 

Che era pronto per nominare il "super presidente" e, invece, si è visto respinto con perdite, dovendo di fatto "congelare" l'incarico e costretto, inevitabilmente, a pensare ad un "piano "B. Una sorta di "last minute" che, a livello d'immagine, farebbe percepire che le nomine alla guida di due Spa così importanti non rappresentano una priorità.

 

La questione non è di poco conto, visto che Itea e Patrimonio sono due partecipate di fondamentale importanza per la Provincia di Trento. Itea, come abbiamo più volte avuto modo di raccontare, ha tantissime "gatte da pelare": il nuovo direttore Roberto Ceccato sta lavorando alacremente, ma per funzionare a pieno regime l'istituto trentino per l'edilizia abitativa ha bisogno di un presidente.

 

Mercoledì 5 giugno, tra l'altro, è in programma l'assemblea d'Itea che non ha il presidente e, dunque, potrebbe riunirsi senza il proprio dirigente più importante.

 

Per Patrimonio c'è chi parla della "promozione" dell'attuale vice presidente Andrea Merler. Ma ci sono due "però" grandi come una casa. Il primo è legato al fatto che Merler dovrebbe dimettersi dalla carica di consigliere comunale, in quanto i due ruoli sono incompatibili. E poi c'è la questione politica, visto che l'avvocato trentino è in quota Fratelli d'Italia, partito con il quale i rapporti del presidente e della Lega sono tutt'altro che idilliaci, nonostante governino assieme la Provincia dallo scorso mese di ottobre.

 

Forse, a questo punto bisognerebbe aggiungere altre due domande a quelle che ci siamo posti inizialmente: come è stato possibile arrivare ad un passo dall'annuncio salvo poi accorgersi che non era possibile nominare Anzelini? E poi: forse non sarebbe stato meglio chiedere prima agli assessori competenti d'indicare alcuni nomi (con compatibilità "verificata", of course) e poi decidere? In questo caso chi fa da sé (Fugatti) sbaglia per tre.

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