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Sergio Anzelini compatibile o incompatibile con la carica di amministratore unico di Patrimonio (e Itea)? Ecco le novità da Anac

L'autorità anticorruzione ha chiesto un intervento normativo a Governo e Parlamento perché, al momento, la norma che prevede che non si possa essere presidenti o amministratori delegati di un ente di diritto privato in controllo pubblico se nei due anni precedenti si è ricoperto il medesimo incarico in un'altra realtà uguale, è sospesa. E dunque via libera alla nomina dell'ex presidente di Trentino Sviluppo

Di Daniele Loss - 24 luglio 2024 - 08:47

TRENTO. Sergio Anzelini amministratore unico di Patrimonio del Trentino e, a breve, anche presidente di Itea? Si può fare perché, al momento, la norma della legge Severino che ne dimostrava l'inconferibilità è sospesa.

 

Tutto vero: è notizia freschissima che l'Anac - l'autorità anticorruzione - ha scritto al Governo e al Parlamento sottolineando come "essendo stata dichiarata l'incostituzionalità unicamente dell'articolo 7, comma 2, ultima parte, lettera d del decreto legislativo n. 39/2013 ((la legge Severino, per l'appunto, ndr), sarebbe opportuno un intervento normativo volto ad escludere la rilevanza, per tutte le fattispecie di inconferibilità, considerate nell'articolo 7 del decreto legislativo n. 39/2013, dell'incarico in provenienza in questione, per il medesimo vizio posto a fondamento della sentenza della Corte Costituzionale, in modo da assicurare alle disposizioni in commento la dovuta coerenza costituzionale".

 

A gennaio, infatti, la Corte Costituzionale (sentenza 98/2024) ha dichiarato incostituzionale la norma che stabilisce "l'inconferibilità di incarichi a componenti di organo politico di livello regionale e locale" "a coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della giunta o del consiglio della provincia, del comune o della forma associativa tra comuni che conferisce l'incarico, ovvero a coloro che nell'anno precedente abbiano fatto parte della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione, nella stessa regione dell'amministrazione locale che conferisce l'incarico, nonché a coloro che siano stati presidente o amministratore delegato di enti di diritto privato in controllo pubblico da parte di province, comuni e loro forme associative della stessa regione, non possono essere conferiti".

 

In poche parole: essendo stato presidente di Trentino Sviluppo nei due anni precedenti la nomina, Anzelini - secondo questa legge - non avrebbe potuto assumere alcun incarico in un'altra partecipata della Provincia. Usiamo il condizionale, per l'appunto, perché quanto stabilito dalla Corte Costituzionale (e che ha avuto validità per oltre 10 anni) a gennaio "sospende" di fatto la norma e lo rende dunque eleggibile.

 

L'Anac, che si è vista sospendere diverse decisioni assunte, chiede un intervento tempestivo al Governo per avere chiarezza. Non ci si scappa: la norma o andrà rivista o dovrà essere cancellata. Perché, di fatto, in questo momento e come se non esistesse e, dunque, la nomina partita da piazza Dante è assolutamente legittima, potrà essere recepita e, al momento, non è appellabile.

 

Ci sarebbe poi molto da discutere sull'opportunità politica e operativa di nominare un amministratore unico, anziché un presidente (che avrebbe il supporto di amministratore delegato e consiglio d'amministrazione), alla guida di una delle partecipate più importanti della Provincia di Trento.

 

Una decisione sorprendente, visto che la Patrimonio non versa in cattive acque, tutt'altro, e dunque non ha bisogno di avere il classico "uomo solo al comando", a cui conferire piena e immediata autonomia di manovra. Anzi, negli ultimi anni il supporto del Cda è stato di fondamentale importanza all'ormai ex presidente Andrea Villotti per sistemare i conti della società.

 

La decisione è stata presa dal presidente Fugatti su "spinta" e il con pieno appoggio dell'assessore Spinelli, suo braccio destro (che, in tanti, indicano già quale suo successore designato alle elezioni del 2028), ma i "rumors" provenienti da piazza Dante raccontano che i mal di pancia interni alla Giunta siano tanti per il provvedimento assunto, sia per la forma ("decido io") che per la sostanza.

 

A stretto giro di posta, nell'arco al massimo di dieci giorni, arriverà anche la nomina del presidente dell'Itea e l'indicazione di Fugatti è chiara: salvo cambiamenti dell'ultima ora anche tale ruolo sarà ricoperto da Sergio Anzelini, che diventerà dunque un "super manager" a livello provinciale.

 

Anche in questo caso il "doppio incarico" (che è possibile e non presenta controindicazioni di tipo legislativo) non piace a più di un esponente della Giunta e nemmeno a diversi consiglieri della maggioranza, visto che Patrimonio e Itea richiedono competenze completamente diverse, considerata anche la "delicatissima" situazione di Itea.

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