Scuola, per settembre il dirigente chiede di poter mantenere sezioni meno numerose in chiave anti-Covid ma la Pat dice ''no'': si torna a prima della pandemia
E' stata mandata ai genitori dell'Istituto comprensivo di Lavis una lettera, dal dirigente scolastico, per spiegare che nonostante le tre richieste inviate, la Pat prevede che da settembre le classi tornino ai numeri ''pre-Covid'' (ovviamente salvo modifiche legate all'andamento della situazione epidemiologica). Per qualcuno si è persa un'occasione per dimostrarsi lungimiranti per qualcun altro si dà l'ennesimo colpo a quei bambini che da mesi affrontano l'emergenza e si erano abituati a a quel tipo di sezioni. Il dirigente: ''Con grande dispiacere si rende necessario, per il prossimo anno scolastico, ridefinire il numero di classi''

TRENTO. Cosa succederà a settembre per il mondo della scuola? Il Covid sarà solo un ricordo o, giocoforza, dovremo ancora farci i conti e quindi sarà bene programmare per tempo e con una certa capacità di visione le prossime mosse per non ritrovarsi a galleggiare in un perenne stato di emergenza anche nel prossimo anno scolastico? Molti dirigenti d'istituto, insegnanti, genitori e alunni si stanno ponendo da tempo queste domande e, indirettamente, c'è chi le ha poste anche alla Provincia. E la risposta data al dirigente scolastico dell'Istituto Comprensivo di Scuola Primaria e Secondaria di primo grado di Lavis ha lasciato tutti interdetti perché sembra quasi immaginare un ritorno alla normalità che in ogni parte del mondo si auspica con tutto il cuore ma che praticamente da nessuna parte si crede fino in fondo possa concretizzarsi in così poco tempo.
Il dirigente scolastico Stefano Chesini, infatti, ieri ha scritto ai genitori dei bambini e delle bambine delle prime e seconde della scuola primaria di Lavis, prime di Pressano e prime della secondaria di primo grado di Lavis per informarli che nonostante sia lui (due volte, il 19 febbraio e il 9 marzo) sia il consiglio d'istruzione (il 30 marzo) abbiano chiesto al dipartimento istruzione e cultura della Pat di proseguire il prossimo anno con le classi strutturate sui numeri attuali di alunni la risposta è stata negativa riproponendo il modello di classi da epoca pre-Covid. ''Gentili Genitori - ha scritto il dirigente alle famiglie - come sapete, nel presente anno scolastico, l’emergenza sanitaria in atto e le misure di contrasto e contenimento del Covid-19 hanno richiesto una rimodulazione e ridefinizione degli spazi scolastici, al fine di poter accogliere gli alunni nel rispetto del distanziamento previsto. Tale necessità ha richiesto uno sforzo organizzativo non indifferente e una valutazione molto precisa degli spazi disponibili nei vari plessi dell’istituto, rendendo necessario l’ingrandimento di aule, l’abbattimento di pareti e la riconversione, dove possibile, di altri spazi ad uso scolastico''.
''Ciò nonostante - spiega ancora il dirigente - non si è potuto disporre per tutte le classi di spazi adeguati, rendendo così necessaria la richiesta, al Dipartimento Istruzione e Cultura della PAT, di poter costituire nuovi gruppi classe con un numero minore di alunni. Per evidenti motivazioni legate alla continuità didattica ed aspetti educativi e relazionali, sono state inviate ai referenti istituzionali preposti, formali richieste di prosecuzione dei gruppi classe costituiti. In data 7 aprile è pervenuta all’Istituto la comunicazione che tale richiesta non può essere accolta, facendo riferimento a quanto previsto dalla Delibera della Giunta Provinciale n° 290 del 26 febbraio 2021. Viene fatto presente comunque che, laddove la situazione epidemiologica dovesse richiederlo, la Giunta Provinciale si riserva la possibilità di intervenire per consentire il regolare avvio del futuro anno scolastico, anche replicando il modello attuato nell’anno scolastico in corso''.
Insomma, per una volta che si poteva mostrare un po' di lungimiranza operando secondo i principi di precauzione anticipando eventuali disagi e governandoli giocando in attacco invece che in difesa pare proprio che si sia preferito affidarsi agli eventi e a quel che succederà. Per molti genitori ricevere questa comunicazione dal dirigente scolastico è stato un duro colpo perché ancora una volta si rischia di mettere in secondo piano il fulcro dell'apparato scolastico: i bambini e le bambine. ''Sappiamo che a settembre non saremo tornati alla vita normale che tutti auspichiamo - scrive un genitore deluso per l'accaduto - ma vi chiedo se vi sembra corretto che i nostri figli dopo un anno del genere debbano subire l'ulteriore beffa ora che si sono integrati nella nuovo gruppo scolastico debbano essere nuovamente rimescolati fra le varie classi per ridurre il numero di sezioni e paradossalmente aumentare il numero delle probabilità dei numeri di eventuale contagio e quarantena nel caso fosse rilevato un positivo all'interno dell'aula''.
Insomma le classi erano già state spezzate e ridotte, le aule erano già state predisposte ad accogliere gli studenti con queste modalità, i bambini e le bambine si erano abituati a questa situazione (ovviamente nei limiti dati dal più difficile degli anni scolastici dal dopoguerra ad oggi) e ora si prospetta un ritorno al passato (che i bambini e i ragazzi delle prime non hanno mai conosciuto avendo cominciato le loro scuole con queste classi e con questi assetti) quando, giocoforza, sarebbe stato meglio progettare il futuro. ''Con questa mia - conclude il dirigente scolastico rivolgendosi ai genitori - vi comunico con grande dispiacere che si rende necessario, per il prossimo anno scolastico, ridefinire il numero di classi secondo i parametri definiti precedentemente la fase emergenziale''.
Ed è così che a Lavis questa sarà la situazione con il prossimo anno scolastico, salvo prevedibili, ormai quasi strutturali, cambi di rotta provocati dall'evolversi degli eventi:
- Scuola Primaria di Lavis: le attuali quattro classi prime diventeranno tre classi seconde; le attuali cinque classi seconde diventeranno quattro classi terze.
- Scuola Primaria di Pressano: le attuali due classi prime diventeranno una classe seconda;
- Scuola Secondaria di primo grado: le attuali sei classi prime diventeranno cinque classi seconde.