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I sanitari sono al concerto di Vasco e c’è pure lo sciopero: saltano le operazioni programmate. Gli utenti lo hanno saputo il giorno stesso, quando erano già in ospedale
A causa del concerto di Vasco e di uno sciopero, negli ospedali di Trento e Rovereto, sono saltate alcune operazioni programmate. All’origine della tardiva comunicazione ci sarebbe un errore sull’interpretazione di una norma: “Ce lo hanno detto quando eravamo già in ospedale, tutti siamo stati invitati a tornare a casa e il nostro appuntamento è stato posticipato”

TRENTO. Che il 20 maggio sarebbe stata la data del maxi-concerto di Vasco Rossi a Trento lo si sapeva da tempo, così come si sapeva che alcune organizzazioni sindacali di base avevano proclamato uno sciopero nazionale per tutti i settori pubblici e privati. Eppure per un incredibile errore sono saltate alcune operazioni programmate.
Secondo l’azienda sanitaria si sarebbe trattato di due sedute, una all’ospedale Santa Chiara di Trento e l’altra all’ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto. Stando a quanto riferito da una delle persone presenti invece, in lista per un’operazione, solo all’ospedale di Trento, c’erano almeno 5 utenti. “Ce lo hanno detto quando eravamo già in ospedale, tutti siamo stati invitati a tornare a casa e il nostro appuntamento è stato posticipato”. Sono comprensibilmente molto arrabbiati gli utenti che si sono visti posticipare un’operazione programmata da tempo.
Il fatto è che all’origine della tardiva comunicazione ci sarebbe un incredibile errore sull’interpretazione di una norma. Per sbaglio infatti, era stata diffusa la comunicazione che lo sciopero sarebbe stato sospeso. Il motivo? C’era il concerto di Vasco e come si legge in una nota tutto ciò avrebbe comportato un “notevole impegno da parte del persone Apss, per garantire un’adeguata assistenza sanitaria ai partecipanti e alla popolazione in generale”.
Poi la nota proseguiva: “Tale evento è stato qualificato, con ordinanza del presidente della Provincia, evento eccezionale”. Per questo le autorità erano convinte di poter decretare “l’immediata sospensione dello sciopero” e per questo non si sarebbero dovuti garantire i contingenti minimi. Questa comunicazione era stata diffusa il 16 maggio. Il giorno seguente però è arrivata la rettifica: lo sciopero non poteva essere sospeso perché era stato convocato a livello nazionale, inoltre c’erano dubbi sul fatto che il concerto potesse essere classificato come evento eccezionale.
Nel frattempo, era intervenuta la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali per chiarire che lo sciopero non poteva essere sospeso dal momento che il concerto di Vasco non poteva essere definito un evento eccezionale. Ergo la mobilitazione era legittima e quindi è rimasta in vigore ma a farne le spese sono stati i cittadini che si sono visti posticipare le operazioni programmate.