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Vallotomo, gli Schützen a Mori: "Pronti a fare esposto alla magistratura. Da un lato la Provincia dice che c'è pericolo imminente e poi ci manda sotto gli operai"
Primon e il direttivo della compagnia Betta sono andati a visitare le zone della protesta. Dopo l'occupazione del municipio e le accuse di essere schegge impazzite la replica di Colpo (M5S): "Per la fonte del pericolo, il diedro instabile, non è ancora stato redatto un progetto di stabilizzazione e demolizione"

MORI. "Stiamo valutando la possibilità di fare esposto alla magistratura. Non è possibile che la Provincia dichiari l'urgenza dei lavori per il pericolo imminente e poi ci lascia lavorare gli operai sotto". Il riferimento è al Vallotomo di Mori e a parlare è il comandante della compagnia Major Giuseppe de Betta degli Schützen di Trento Paolo Primon. Sono andati anche loro, oggi, a sostenere la "battaglia" della Tribù delle Fratte e di quanti si oppongono alla realizzazione dell'opera che dovrebbe garantire il "contenimento" del diedro che incombe su via Teatro. "D'altronde Schützen vuol dire proteggere i cittadini - spiega Primon - e noi questo vogliamo fare. Non basta vestirsi e partecipare alla commemorazioni. Bisogna andare dove i nostri concittadini hanno bisogno. E a Mori c'è una comunità bellissima e tranquilla, certo non facinorosi o violenti come qualcuno vorrebbe dipingerli, che ha le idee chiare. Che sa quel che potrebbe accadergli e quali strade percorrere. Chi davvero non riesco a capire è il sindaco Barozzi che invece che ascoltare e tutelare i sui cittadini ha orecchie solo per gli ordini che arrivano dall'alto".
"Ordini contraddittori - prosegue Primon - perché da un lato dicono che c'è l'urgenza di realizzare il Vallotomo perché ci sarebbe il pericolo imminente, mentre dall'altro ci mandano sotto gli operai a fare i lavori mettendo, potenzialmente, a rischio la loro incolumità. In un caso come questo, invece, si dovrebbe semmai imbrigliare il diedro e poi eventualmente mandarci sotto gli operai. E' per questo che stiamo valutando di fare esposto alla magistratura contro gli uffici tecnici della Provincia e contro chi dovrebbe vigilare sulla sicurezza dei lavoratori".
Sul tema, dopo l'occupazione di ieri del municipio di Mori, si è espresso anche il consigliere dei 5 Stelle Renzo Colpo. Riportiamo integralmente il suo intervento: "Sono una scheggia politica irresponsabile - ha detto Colpo -. Così mi ha definito il direttore Pierangelo Giovanetti su un fondo dell'Adige di oggi. Rispondo, per opportuna informazione a chiarimento, sua e di chi avrà modo di leggere. Parto dalla cosa più importante: la messa in sicurezza della popolazione. E' esattamente quello che chiedo io dal 24 maggio 2016 e che la 'ragionevolezza delle decisioni' delle istituzioni fa. Per la fonte del pericolo, il diedro instabile, non è ancora stato redatto un progetto di stabilizzazione e demolizione. Questo è il punto. Lo scrive il prof. Barla il 31 dicembre 2016. Ben sette mesi dopo il decreto di somma urgenza. Lo aveva indicato necessario il geologo Belloni nel 2007. Lo aveva raccomandato il geologo Nardin nell'aprile 2016".
"A chi nelle istituzioni governa l'intervento sembra interessare solo la realizzazione del vallo-tomo. Unica opera progettata e finanziata in somma urgenza. Opera che il prof. Giani certifica come secondaria, carente nei calcoli di progetto, sovradimensionata, perfino dannosa per la sicurezza perché demolisce i terrazzamenti che hanno fin qui protetto il paese per secoli, facilmente sostituibile con reti, più veloci da installare e meno costose. Tenendo la gente sempre in pericolo. Se la legga direttore. La trova sul sito del comitato "da Vicolo a Vicolo". http://www.vallotomomori.it/progetti/relazione-dott-gian-paolo-giani. Capitolo 3, pagine da 5 a 10. Poi, una volta che si sarà informato, se vuole, parleremo di irresponsabilità, di arroganza prevaricante e del resto delle sue valutazioni sul caso".