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Olimpiadi invernali 2026: Zaia lancia l'ipotesi "Dolomiti", Trento apre ma Bolzano dice "no"
Alla candidatura promossa da Luca Zaia, presidente della regione Veneto, Ugo Rossi risponde con prudenza mentre la giunta di Bolzano prende le distanze all'unanimità. Qui l'articolo di Salto.bz in lingua originale

BOLZANO. Qualche giorno fa il governatore del Veneto Luca Zaia ha lanciato la proposta di fare le Olimpiadi invernali del 2026 tra Trentino, Alto Adige e Veneto sulle Dolomiti. La Provincia di Trento, da parte sua ha mostrato interesse ma Bolzano ha gelato gli animi: il quotidiano online altoatesino Salto.bz (qui articolo in lingua originale) ci spiega perché:
Fino ad oggi, il sogno di portare le Olimpiadi invernali 2026 in Alto Adige sembrava realizzabile. La regione, insieme ai vicini Trentino e Veneto, voleva candidarsi, ma il sogno è sfumato.
Nella conferenza stampa post consiglio provinciale, il presidente Arno Kompatscher, come ci si aspettava, ha fatto esplodere una vera e propria bomba: le Olimpiadi Invernali 2026 non si terranno in Alto Adige. La giunta ha deciso questa mattina all'unanimità di prendere le distanze dalla candidatura. Finché il Comitato olimpico non cambierà il regolamento dei giochi non si potrà contare sull'Alto Adige, recitava un messaggio che era già trapelato martedì poco prima di mezzogiorno.
Giochi low-cost e a basso impatto ambientale erano requisiti non negoziabili per la candidatura ai giochi olimpici invernali 2026 secondo Kompatscher. "Le Olimpiadi invernali devono tornare nel luogo in cui sono nati gli sport invernali, dove le infrastrutture sono già pronte e non c'è bisogno di distruggere il paesaggio", aveva detto Kompatscher già alla fine del 2017. Ma i segnali del Cio sono deboli. Il Comitato olimpico internazionale continua a prescrivere interventi, come la costruzione di un villaggio olimpico comprensivo di un'area stampa, e l'ampliamento degli impianti sportivi. "Con queste premesse, i giochi così come noi li immaginiamo – economici, sociali ed sostenibili a livello ambientale – non sono realizzabili", spiega il presidente.
"Come si fa a dire che il regolamento dei giochi non prenderà questa direzione?", si chiede Heinz Gutweniger. Il presidente della delegazione altoatesina del Coni era stato un grande sostenitore dei giochi olimpici in Alto Adige. Gutweniger è rammaricato del fatto che "il progetto sia stato archiviato in Alto Adige in questo momento". "Detto sinceramente, ho paura che il progetto vada aldilà dei nostri poteri", ammette in un'intervista con salto.bz. "Il fattore costi-benefici non è dalla nostra parte".
Inoltre, Gutweniger fa notare che il prossimo ottobre ci saranno le elezioni provinciali. Chi oserà toccare un ferro così caldo appena prima del momento del voto? Il presidente e il consiglio provinciale sicuramente no, soprattutto perché non c'è certezza riguardo alla reazione del popolo.
Il presidente del Consiglio provinciale può ancora decidere di mettere a disposizione l'Alto Adige per la predisposizione di strutture per i giochi olimpici nelle regioni confinanti, come nel caso del Tirolo, ma anche la candidatura tirolese era fallita per la volontà popolare: il 53 per cento dei votanti aveva detto 'no' ai giochi olimpici nell'ottobre 2017.