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Record di operazioni antidroga in Trentino, quasi 500 persone denunciate in un anno e il 64% sono stranieri

Il bilancio è contenuto nell'ultima relazione annuale dell'Antidroga che è stata presentata nei giorni scorsi. L'aumento delle operazioni volute dal questore Massimo D'Ambrosio ha portato ad un boom di sequestri di sostanze stupefacenti. il vicequestore  e capo della Mobile Salvatore Ascione: ''Colpiamo non solo i singoli spacciatori ma anche i canali da dove arriva la droga'' 

Di Giuseppe Fin - 09 July 2018 - 15:35

TRENTO. Nel 2012 era l'eroina, nel 2013 la cocaina, nel 2016 erano le piante di cannabis. Lo scorso anno invece la sostanza che più di altre è stata sequestrata dalle forze dell'ordine in Trentino è stata la marijuana seguita poi dalle droghe sintetiche. A confermarlo sono i dati della relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga che fotografa le attività e i risultati ottenuti dal nostro Paese nella lotta al traffico illecito delle sostanze stupefacenti.

 

L'aumento dei sequestri di marijuana, riscontrato anche nel resto del Paese, è legato alle coltivazioni che si trovano in Albania, regione dalla quale proviene il maggior numero di quantitativi destinati poi al mercato italiano e anche trentino.

 

Pur essendo stata la più sequestrata, non è l'unica sostanza che si trova nel mercato delle sostanze stupefacenti che circolano in Trentino Alto Adige. Nel 2017, infatti, nella nostra regione è stato sequestrato il 2,20% di tutta la cocaina sequestrata a livello nazionale, l'1,89% dell'eroina, lo 0,62% della marijuana, lo 0,17% di piante cannabis e il 2,80% delle droghe sintetiche presenti in Italia.

I sequestri avvengono di gran lunga in provincia di Bolzano, complice anche la presenza della zona di confine e il Brennero utilizzato per far uscire o entrare la sostanza stupefacente. Del resto, però, se controlliamo i dati delle operazioni antidroga eseguite nel 2017, i numeri dicono altro.

 

A livello regionale le operazioni sono state 514 e questo è un vero e proprio record degli ultimi 10 anni a dimostrazione di come, se la droga continua a girare, sempre più spesso trova nella sua strada la bravura delle forze dell'ordine che riescono a bloccarla. Lo scorso anno abbiamo assistito ad un incremento delle operazioni di circa il 37% e in provincia di Trento, questo uno dei dati più significativi, è stato registrato il 56% delle operazioni antidroga svolte sul territorio regionale.

“L'aumento delle operazioni antidroga che sono state effettuate in Trentino – ha spiegato il vice questore Salvatore Ascione, a capo della Squadra Mobile di Trento – non sta ad indicare necessariamente un aumento di sostanze stupefacenti. Come da indicazioni date dal questore Massimo D'Ambrosio, stiamo portando avanti un'attività molto forte di contrasto al traffico di sostanze presenti sul territorio che ci ha portato a questi importanti risultati. L'obiettivo non è solo colpire i singoli spacciatori ma risalire anche ai canali di aprovvigionamento”.

 

Ma cosa hanno portato in concreto le operazioni antidroga sul nostro territorio? Oltre al sequestro di circa 1600 chilogrammi di sostanze stupefacenti, si è assistito alla denuncia di 754 persone (circa il 64% in Trentino, quasi 500 persone), delle quali 369 in stato di arresto, con un aumento del 37% rispetto il 2016 e registrando il record degli ultimi 10 anni. Per l'88% stiamo parlando di denunce legate al reati di traffico/spaccio e per il restante 11,54% per quello di associazione finalizzata al traffico di droga.

 

Anche in questo caso a fare la parte del leone è la provincia di Trento dove ci sono state il 63,79% delle segnalazioni all'Autorità giudiziaria rispetto al 36,21% a Bolzano.

 

Protagonisti nel traffico delle sostanze stupefacenti sono gli stranieri. Nella relazione della Direzione nazionale Antidroga, viene messo in risalto che un dato significato per il Trentino Alto Adige sta nel fatto che gli stranieri sono il 61,41% dei denunciati a fronte del 39,69% della media nazionale. Le nazionalità maggiormente coinvolte sono: marocchina, tunisina, nigeriana, albanese e gambiana. Prevalentemente uomini maggiorenti ma non mancano le donne che decidono sempre più di operare in questo mercato.

“Per quanto riguarda gli stranieri – ha spiegato il vice questore Ascione – siamo in linea con il resto del Nord Italia. Questa presenza sta nel fatto che da noi non ci sono le organizzazioni che invece si possono trovare, per esempio, al Sud. Al Nord ci sono invece in prevalenza 'bande' di stranieri che gestiscono questo mercato”.

 

Il traffico delle sostanze stupefacenti continua ad evolvere in maniera molto veloce e diventa fondamentale per le forze dell'ordine non solo comunicare tra di loro ma anche e soprattutto conoscere sempre meglio il territorio dove operano.

 

Conoscere tutto quello che succede sul territorio è importante” spiega il capo della Squadra Mobile Salvatore Ascione, “e lo è anche colpire non più solo i singoli spacciatori ma rintracciare i canali attraverso i quali si fa arrivare la droga in Trentino”. Non di poco conto sono poi le forze messe in campo. “Abbiamo avuto un maggiore impegno – ha affermato Ascione – della Squadra mobile e l'importante utilizzo, chiesto dal questore Massimo D'Ambrosio, del Reparto Prevenzione Crimine e delle Volanti per il controllo del territorio”.

 

Fattori, questi, che sono stati fondamentali. L'importanza del lavoro della squadra mobile è stato mostrato anche dalla conclusione di importanti operazioni, riconosciute per la loro valenza anche a livello nazionale, da “Mandinka 1”, “Mandinka 2”, fino ad arrivare all'operazione più recente “Bombizona” che hanno visto la denuncia e l'arresto di numerosi stranieri tra cui anche diversi richiedenti asilo coinvolti nel traffico di stupefacenti.

 

“Le operazioni contro lo spaccio e nell'individuazione dei canali di rifornimento della droga continueranno – ha concluso il vice questore Ascione - ma non saranno sufficienti senza l'attività portata avanti dall'azienda sanitaria, con il Serd, di recupero delle persone tossicodipendenti”.

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