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Trasferito a Trento il torneo di pallavolo. ''A Rovereto uno sciopero (per la seconda volta) ci impedisce di usare le palestre''
Qualche settimana fa rischiava di saltare un appuntamento internazionale giovanile. Questa volta il Comitato Regionale, dopo la minaccia dei lavoratori della municipalizzata che gestisce le strutture, sposta tutto sul capoluogo

ROVERETO. La volta scorsa, in occasione del 28° Torneo di natale di pallavolo femminile, i lavoratori dell'AMR scioperarono e rischiarono di mandare all'aria l'iniziativa sportiva che aveva portato a Rovereto 1.500 atlete, altrettanti accompagnatori, e 92 società sportive nazionali e internazionali.
Le giovani pallavoliste, ragazzine di 12 anni, dovettero aspettare al freddo mentre sindacalisti e dirigenti dell'azienda municipalizzata che gestisce le palestre si scambiavano improperi, accuse e contro-accuse.
Gli organizzatori furono costretti a trovare in fretta e furia un'altra palestra, costringendo atlete e accompagnatori a un impegnativo tour per la città alla ricerca di un posto in cui giovare. Mica male come biglietto da visita per tutta quella gente venuta nella Città della Quercia che vanta un'amore per lo sport!
Questa volta in calendario ci sono le finali della Coppa Trentino Alto Adige. E i sindacati di base hanno annunciato un'altra mobilitazione. "Hanno capito come funziona il giochetto", osserva ironico un dirigente della società sportiva.
Che cosa succede quindi? Che il Comitato Regionale decide di spostare l'iniziativa a Trento. "A causa di uno sciopero indetto per il 6 gennaio che coinvolge parte del personale dell'Azienda Municipalizzata Rovereto le gare delle finali della Coppa Trentino Alto Adige in programma sabato 6 gennaio si svolgeranno a Trento".
Gli organizzatori roveretani sono su tutte le furie: "Siamo stati lasciati soli - affermano - perché l'assessore non si è mai visto, non si è mai occupato di questa cosa". Se la prendono con Mario Bortot, assessore allo Sport.
"Non è possibile che le associazioni siano lasciate sole nel gestire questa situazione. Nemmeno la volta scorsa, con un presidio davanti alla palestra e migliaia di persone venute appositamente in città, si è degnato di farsi vedere".
"Questa decisione è un duro colpo non solo per noi ma per l'intera città - affermano - e dispiace che l'amministrazione non se ne curi e non abbia fatto nulla per scongiurare questa soluzione che, in mancanza di agibilità delle palestre, non poteva che essere - purtroppo - l'unica possibile".