Dalle aggressioni verbali al rifiuto dei genitori, ''Nelle valli situazione difficile per la comunità gay. Il clima in Trentino è peggiorato, le istituzioni spesso assenti''
Tra pochi giorni prenderà il via la nuova edizione di "Liberi e Libere di Essere" con 10 appuntamenti per discutere di molti importanti temi. Intanto, però, in Trentino la stagione dei diritti civili per la Comunità Lgbti+ ha subito una battuta d'arresto

TRENTO. La stagione dei diritti civili per la comunità Lgbti+ del Trentino, iniziata negli anni della proposta di legge “Firma Love” e del primo Gay Pride in Trentino nel 2018, ha subìto purtroppo ultimamente una battuta d'arresto.
La destra al Governo provinciale non ha certamente facilitato il dialogo con le associazioni omossessuali, la pandemia, poi, ha reso tutti più soli e ogni genere di attività e di incontro è stato stoppato.
''Frocio'', ''Ficcati il mobile nel c**o'' sono le parole rivolte ad un ragazzo di Rovereto da un uomo solo poche settimane fa (QUI L'ARTICOLO). “Purtroppo anche in Trentino negli ultimi anni episodi di violenza verbale sono in crescita, e i lockdown non hanno fatto che peggiorare le cose” ci dice Lorenzo De Preto, presidente dell'Arcigay del Trentino che proprio in questi giorni ha presentato il nuovo programma di "Liberi e Libere di essere". Un festival di 10 appuntamenti, che ritorna dopo lo stop a causa della pandemia dello scorso anno. Un segnale di speranza attraverso il quale la comunità Lgbti+ del Trentino vuole riprendere quel cammino iniziato qualche anno fa assieme a tante associazioni del territorio per ricreare quella rete quanto mai importante oggi.
“Negli ultimi anni – ha spiegato a ilDolomiti De Preto – abbiamo assistito purtroppo ad un deteriorarsi dei rapporti con l'istituzione provinciale e sicuramente anche un 'incattivirsi' a livello locale del clima. Accanto a questo non sono però mancati dei segnali positivi arrivati negli incontri organizzati a scuola dove abbiamo trovato classi disponibili all'ascolto. Questo non significa che hanno la stessa opinione ma che si può avviare un dialogo e un confronto”.
La pandemia dell'ultimo anno, come già detto, ha reso però la situazione ancora più difficile. Si è palesata l'enorme distanza che ancora oggi c'è tra le valli e la città in tema di accettazione delle persone omosessuali, sono aumentati i problemi per le richieste arrivate dalle persone trans ai servizi sanitari, difficile accedere anche a quelli che riguardano l'assistenza per le malattie infettive oppure a tutto quello che riguarda la prevenzione dell'Hiv.
“La pandemia è stata un acceleratore di tendenze che già si erano mostrate negli anni precedenti, ma che nell'ultimo anno sono esplose” ci spiega il presidente dell'Arcigay. “Questa pandemia ha ampliato le situazioni di marginalità già esistenti con una condizione di solitudine diffusa non solo tra i giovanissimi della nostra comunità ma anche per i più anziani”.
Non sono mancate, ovviamente, le difficoltà ad accedere a luoghi di socializzazione e di incontro. Ma preoccupazione arriva anche per i tanti ragazzi in grossa difficoltà nel vivere a casa con persone che non li accettano. “La prima ondata – racconta Lorenzo De Preto – è stata davvero difficile. Molti giovani sono tornati a casa a causa delle chiusure e dei lockdown e sono stati costretti a rimanere in un ambiente fatto di aggressioni psicologiche, verbali e anche fisiche. Abbiamo cercato di denunciare immediatamente certe situazioni ma non è stato semplice. Sono persone che vivono un rigetto famigliare e hanno paura anche di affidarsi alle associazioni e le nostre possibilità sono state ridotte dalla pandemia. In questo caso abbiamo tutti sentito l'assenza delle istituzioni sia a livello provinciale che locale”.
Difficile anche non dimenticare l'episodio avvenuto qualche settimana fa a Rovereto di aggressione verbale e gli altri gravi successi negli ultimi anni. Situazioni sempre più frequenti che di certo vanno a restringere quel perimetro di inclusività conquistato con il passare degli anni. “Purtroppo molti non si sentono sicuri di girare per strada per mano con il proprio compagno oppure non vogliono esporsi a rischi. Ci sono certe reazioni pesanti, io l'ho fatto ed è capitato che persone ridessero, o ci offendessero al nostro passaggio” ci dice De Preto.
E sono anche questi i temi importanti che verranno affrontati proprio nella rassegna di eventi a tema Lgbti+ “Liberi e Libere di Esssere” che si terrà dal 4 maggio al 3 giugno con una serie di 10 appuntamenti (2 in presenza) promossi da Arcigay del Trentino con altre associazioni del territorio. Dieci gli incontri per celebrare il 17 maggio la Giornata internazionale contro l'omobitransfobia e per promuovere la cultura dell’inclusione.
I discuterà di bisessualità, famiglie arcobaleno, linguaggio inclusivo, coming out sul luogo di lavoro, amore e diritti, violenza di genere online, letteratura per l'infanzia, diritti, pregiudizi e stereotipi su orientamento sessuale e identità di genere.
IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI
Si parte martedì 4 maggio alle 20.30 con un incontro online sul tema “Bisessualità: conoscere per non discriminare”. Perché parlare delle bisessualità? Perché episodi di cancellazione e messa in discussione dell'identità bisex avvengono anche all'interno delle stesse associazioni LGBTI+ e in questo circolo vizioso le persone bisex fanno fatica a fidarsi e ad avvicinarsi. Aurelio Castro, ricercatore in Scienze Sociali specializzato in studi sull'orientamento sessuale, le maschilità e le narrazioni, ne parlerà con Ilenia Pennini, attivista della Rete Donne Transfemminista di Arcigay. Introduce Mario Caproni, presidente di AGEDO Trentino.
Mercoledì 5 maggio alle 20, la rassegna prosegue online con la presentazione del libro “Le semplici cose” in collaborazione con la libreria Due Punti di Trento. L’autore Massimiliano De Giovanni – fumettista, saggista e docente, primo in Italia a parlare apertamente di omosessualità in un graphic novel – si confronterà con Enrico "Nebbioso" Martini, scrittore e sceneggiatore, fondatore di Cyrano Comics. Introduce Giuseppe Lo Presti, referente di Famiglie Arcobaleno per il Trentino - Alto Adige.
Sabato 8 maggio alle 18, la diretta social è dedicata a “Liberə e Liberu di Essere: il linguaggio inclusivo è davvero importante?”. Avvocate e architette, asterischi e desinenze neutre: il politically correct vuole distruggere la purezza della lingua italiana e la libertà d’espressione “secondo le regole della grammatica”? Cercheranno di rispondere a queste domande due ospiti d’eccezione: la sociolinguista Vera Gheno e l’attivista transgender, non binary e queer Majid Capovani. Modera Andrea Zoller, insegnante di italiano, attivista per i diritti delle minoranze linguistiche, introduce Lorenzo de Preto, presidente di Arcigay del Trentino.
Martedì 11 maggio alle 18.30 si parla del coming out delle figure educanti con l’incontro “Docenti Queer. Cosa succede quando a fare coming-out è la figura educante?”. Saranno ospiti Valentina Millozzi e Davide Zotti, docenti e attivisti del Centro studi per la Scuola Pubblica (CESP), Caterina Di Loreto, educatrice e attivista di Scuola e Formazione Cassero, Alessandro Bottaro, educatore e attivista di Stonewall, Marino Porta, attivista Arcigay e insegnante. Modera Valeria Roberti, formatrice e facilitatrice del Centro Risorse LGBTI. Introduce Valeria Occelli, vicepresidente di Arcigay del Trentino.
Lunedì 17 maggio, Giornata internazionale contro l'omobitransfobia, due appuntamenti: “L’ABC della pace - A come "Amore Libero", promosso dal Forum trentino per la pace e i diritti umani come prima puntata del ciclo radiofonico “Trent’anni in pillole, dalla A alla Z”, in onda su radio NBC dal 17 maggio al 6 giugno, alle 9.45 e in replica alle 18.40;
“Signorina”, incontro con Chiara Sfregola, autrice del libro “Signorina. Memorie di una ragazza sposata” (Fandango, 2020) dalle 20.30 alle 21.30. Modera Serena Marchi.
Venerdì 21 maggio alle 18.30, La Commissione Pari Opportunità Uomo/Donna della Provincia autonoma di Trento cura l’appuntamento online “Corpi digitali: la violenza online in prospettiva intersezionale”. In quale modo si manifesta la violenza di genere online? Quali sono le sue caratteristiche? Ne parleranno Isabella Borrelli, Digital Strategist per Latte Creative e attivista femminista intersezionale e LGBTI+ e Carla Reale, Componente della Commissione Provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo. Introducono Paola Taufer, presidente della Commissione Provinciale Pari Opportunità tra donna e uomo, e Valeria Occelli, vice-presidente di Arcigay del Trentino.
Sabato 22 maggio alle 18, tocca a “E vissero felici e content*, storie di letteratura inclusiva per l’infanzia”: chi l’ha deciso che la principessa attenda il suo cavaliere per essere tratta in salvo? In un mondo di re, gagliardi combattenti e saggi maghi, perché la “fatina” viene relegata a personaggio di contorno? Quale mondo bambini e bambine possono immaginare se i libri che regaliamo loro sono specchio di radicati stereotipi e pregiudizi di genere? Ne discutono Sara Marini, attivista transfemminista, tra le fondatrici dell'associazione SCoSSE, e Giuseppe lo Presti, referente esterno di Famiglie Arcobaleno del Trentino – Alto Adige. Modera Alessia Tuselli, post-doctoral researcher in sociologia, metodologia e studi di genere presso CSG- centro studi di genere dell’Università di Trento.
Giovedì 27 maggio alle 21, lo sguardo si fa europeo con “Il vicinissimo Oriente - La condizione dei diritti LGBT* in Polonia ed Est Europa”. Ospiti dell'incontro sono Yuri Guaiana, attivista per i diritti umani, membro del direttivo di Certi Diritti e del Board di ILGA World, e Magdalena Dropek, attivista polacca laureata in filologia e giornalismo all'Università Jagellonica di Cracovia. Modera Giacomo Bonetti, volontario di Arcigay del Trentino. Introduce Lorenzo de Preto, presidente di Arcigay del Trentino.
Martedì 1° giugno alle 20, incontro in presenza allo SmartLab – Centro giovani di Rovereto: “Sei come 6! Conoscersi per sconfiggere il pregiudizio”. Daniela, Lory, Tiziano, Laura, Ale e Giuseppe sono persone LGBTI+ che vivono nel nostro territorio. Porteranno la loro testimonianza, le loro storie personali in un incontro a sei voci per andare oltre i pregiudizi e i luoghi comuni su identità di genere e orientamento sessuale. Modera Michela Marchi, insegnante e formatrice. Introduce Lorenzo de Preto, presidente di Arcigay del Trentino.
Giovedì 3 giugno, la rassegna si conclude alle 19.30 al Cinema Multisala Astra di Trento con la proiezione di “Vergot” di Cecilia Bozza Wolf e con un incontro con il cast. Il film racconta del coming out di Gim, il minore dei due figli di una famiglia trentina. Il padre, Renzo detto "Il Lupo", non la prende affatto bene e ne nasce una serie di conflitti piuttosto violenti in cui Alex, il fratello maggiore, si trova schiacciato tra il non deludere il padre portando avanti la “tradizione” e il parteggiare per il fratello minore.
Tutti gli appuntamenti online verranno trasmessi in diretta sulle pagine Facebook di Liberi e Libere di Essere (facebook.com/liberilibere), Arcigay del Trentino (facebook.com/arcigaytrentino), Agedo Trentino (facebook.com/agedotrentino) e Famiglie arcobaleno in Triveneto facebook.com/fatriveneto).