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"Gonfiano le statistiche dei morti di Covid per soldi", la nuova bufala che gira su Whatsapp

Si è diffuso negli ultimi tempi un audio Whatsapp in cui un certo V. di Bolzano racconta la storia di come i sanitari dichiarino i decessi come "morti per Covid" in cambio di un fantomatico compenso. Ovviamente si tratta di una bufala derivante dalla precedente fake news in cui si accusavano i medici di ricevere una certa somma di denaro per ogni morto di coronavirus

Pubblicato il - 23 febbraio 2021 - 15:16

BOLZANO. Parafrasando Venditti “alcune bufale non spariscono mai, fanno giri immensi e poi ritornano”. Ne è un palese esempio la fake news, smentita anche da bufale.net dei “morti segnalati come pazienti covid per ottenere soldi”, rivisitazione di quella in cui si raccontava di un fantomatico compenso dato ai medici per ogni paziente deceduto a causa del coronavirus.

 

In questo nuovo caso viene diffuso un audio in cui un certo V. di Bolzano racconta di un amico che gli avrebbe raccontato una notizia sconvolgente. La trascrizione dell’audio è la seguente:

 

Ciao a tutti, chiedo cortesemente di condividere questo audio il più possibile, sono V. di Bolzano, oggi è domenica 21 febbraio 2021. Mi chiama poco fa un amico e mi dice: “devo raccontarti una notizia che ha dello sconvolgente”. Considerate che a Bolzano siamo in zona rosso scuro, non possiamo uscire dal Comune di residenza, i negozi sono chiusi, bar ristoranti un disastro. Perché i numeri sono altri. Allora mi dice: “guarda questa notte è morta la suocera di un nostro conoscente, una persona che io e lui conosciamo, da tempo, è morta di infarto, stava fondamentalmente bene a quanto ho capito… quando è arrivato il personale sanitario han chiesto ai parenti se potevano indicare nel referto medico che la donna è morta di COVID.” I parenti rimangono sbalorditi e dicono: “E perché questa cosa qua, e perché dobbiamo dichiarare il falso?” E i sanitari rispondono “E perché se dichiariamo questa cosa qua che è morta di COVID riceviamo 1700 euro al posto dei 400 previsti per una morte normale”. Ecco, questo probabilmente accadrà per tutte le morti che avvengono in Italia, ed è ovvio che così i numeri si gonfiano naturalmente, le statistiche si sballano e noi ci troviamo a rimanere chiusi in casa, non poter lavorare, non poter trovarci una sciata, a trovare amici e parenti perché i numeri sono stati gonfiati per ragioni economiche. Mi raccomando fate girare questo audio è importantissimo.

 

In sostanza ci viene detto che la suocera di un conoscente di V. e del suo amico è morta improvvisamente nonostante stesse bene e che dei misteriosi sanitari si sono presentati alla famiglia per chiedere di dichiararla come “morta di Covid” allo scopo di ottenere dei soldi in più.

 

Tutto falso ovviamente, non solo perché la nuova bufala contiene quella vecchia del bonus per morte Covid, ma anche perché riporta in maniera errata i motivi del lockdown in Alto Adige. Le zone ultra rosse in provincia di Bolzano infatti sono state istituite per contenere la diffusione di varianti come quella sudafricana.

 

Inoltre i morti per Covid devono avere delle caratteristiche ben precise per essere dichiarati tali. Questi criteri sono stati apertamente dichiarati dall’Istituto superiore di sanità e sono:

· Decesso occorso in un paziente definibile come caso confermato microbiologicamente (tampone molecolare) di COVID-19

· Presenza di un quadro clinico e strumentale suggestivo di COVID-19

· Assenza di una chiara causa di morte diversa dal COVID-19

· Assenza di periodo di recupero clinico completo tra la malattia e il decesso.

 

Se la morte è causata da un evento non immediatamente riconducibile al COVID-19, ad esempio un infarto, ma il soggetto è positivo, come deve essere classificato il decesso?

 

La positività al Sars-Cov-2 non è sufficiente per considerare il decesso come dovuto al COVID-19, ma è necessaria la presenza di tutte le condizioni sopra menzionate, inclusa l’assenza di chiara altra causa di morte. Va precisato però che non sono da considerarsi tra le chiare cause di morte diverse da COVID-19 le patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo dell’infezione (per esempio cancro, patologie cardiovascolari, renali ed epatiche, demenza, patologie psichiatriche e diabete). Sono da considerarsi cause di morte associate a COVID-19 le complicazioni o gli esiti collegati a patologie pre-esistenti che possono aver favorito o predisposto ad un decorso negativo un paziente con quadro clinico compatibile con COVID-19. Nel caso specifico, se l’infarto avviene in un paziente cardiopatico con una polmonite COVID-19, è ipotizzabile che l’infarto rappresenti una complicanza del COVID-19 e quindi il decesso deve essere classificato come dovuto a COVID-19. Se l’infarto avviene in un paziente che non ha un quadro clinico compatibile con COVID-19, il decesso non deve essere classificato come dovuto a tale condizione.

 

In particolare quest’ultima indicazione smaschera completamente la nuova bufala: dato che la signora sarebbe morta d’infarto, senza nessun’altra patologia apparente, non sarebbe rientrata nei criteri dettati dall’Iss, rendendo quindi impossibile la sua classificazione come “deceduta per Covid”.

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