Sciame d'api nel camino, intervengono i pompieri: “Moltissime le richieste quest'anno, veniamo chiamati almeno una volta al giorno”
Tra vespe ed api, dice a il Dolomiti il comandante dei vigili del fuoco volontari di Cavalese Andrea Debertol, sono moltissime le richieste arrivate in particolare nelle ultime settimane da parte dei cittadini della zona. Proprio ieri i vigili del fuoco sono intervenuti a Masi, per rimuovere uno sciame d'api dal camino di un'abitazione

TRENTO. “Quest'anno, tra vespe e api, siamo partiti con una presenza di insetti molto importante: da diverse settimane portiamo avanti nella nostra zona almeno 1 o 2 interventi al giorno”. L'ultimo di questi, dice a il Dolomiti il comandante dei vigili del fuoco volontari di Cavalese Andrea Debertol, è avvenuto proprio ieri (2 giugno) nell'abitato di Masi.
Si tratta in generale di interventi di routine ma che, come anticipato, quest'anno in particolare stanno richiedendo uno sforzo costante ai pompieri. In questo case uno sciame d'api è stato rimosso dal camino di un'abitazione: i vigili del fuoco, accompagnati da un apicoltore, sono arrivati sul posto e, una volta saliti sul tetto, hanno provveduto alla rimozione degli insetti, affidati in seguito agli esperti per essere riposizionati. Ma in cosa consiste in questo caso l'azione dei pompieri?
“Innanzitutto bisogna dividere i casi – spiega Debertol – e verificare se si tratta di api o di vespe”. Generalmente, vista anche la pericolosità rappresentata (in particolare per i soggetti allergici), quando le seconde realizzano un nido in un'abitazione vengono eliminate con l'utilizzo di prodotti specifici, ma il discorso è diverso per le api. “Normalmente si tratta di insetti che hanno sciamato – dice il comandante dei vigili del fuoco – e per questo quando riceviamo una richiesta d'intervento contattiamo un apicoltore al quale, dopo la rimozione in loco, le api vengono affidate per essere in seguito ricollocate nelle arnie”.
La sciamatura infatti è un processo naturale che porta in sostanza alla riproduzione di un alveare, abbandonato dalla 'vecchia' regina per costituire un nuovo organismo. “Quando ci troviamo in queste situazioni – conclude Debertol – come vigili del fuoco indossiamo gli indumenti protettivi del caso, compresa ovviamente la rete di protezione sul viso, e spesso anche l'elmo, per evitare che gli insetti si introducano da sopra e inizino a pungere il capo. In ogni caso si tratta di operazioni che vengono portate avanti in collaborazione con gli esperti o con i Forestali”.
Il consiglio in vista della bella stagione, vista anche la potenziale pericolosità rappresentata da queste situazioni, è di rivolgersi ad esperti ed autorità per ricevere i consigli adatti su come agire in presenza di un alveare o di un nido di vespe in casa.