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Defibrillatori, il Comune sceglie la sponsorizzazione Itas. La Croce Bianca: “Volevamo donarli noi, siamo delusi”
L'assessore Tiziano Uez ha preferito disporre l'acquisto dei defibrillatori e poi creare un bando che ha portato ad una entrata per il comune di 75 mila euro (25 mila euro per 3 anni da Itas). "Finalmente il Comune di Trento riesce a dare un servizio in più ai cittadini e a diminuire l'esposizione finanziaria dell'ente”

TRENTO. “Come volontari ci siamo rimasti male e questo è vero”. Il presidente della Croce Bianca di Trento, Mirko Demozzi, non nasconde la delusione per la vicenda che vedrà nei prossimi mesi la città di Trento dotarsi di 10 (più due) defibrillatori che saranno posizionati nelle vie e nelle piazze cittadine.
Per capire correttamente quello che è successo occorre fare qualche passo indietro. Circa due anni fa in consiglio comunale a Trento il gruppo del Patt promosse un documento con il quale impegnava il Comune a installare dei defibrillatori in città. Una proposta che lo scorso anno si è deciso di portarla avanti.
“Nei primi mesi dell'anno – ci spiega Demozzi – come Croce Bianca ci è venuta l'idea di offrire noi come associazione al comune di Trento dei defibrillatori. Li compravamo noi e poi li donavamo alla città. Questa intuizione l'abbiamo condivisa con la Croce Rossa in modo da dividerci i defibrillatori da acquistare”.
Il primo passo è stata la richiesta di un incontro con l'assessore Tiziano Uez responsabile dell'intervento che però ha fin da subito precisato che già si stava predisponendo un bando ad hoc.
Alla fine questo bando di sponsorizzazione dei defibrillatori è stato fatto e a vincerlo è stata Itas che per i prossimi tre anni verserà 25 mila euro nelle casse del Comune di Trento per un totale di 75 mila euro che verranno utilizzati per la comunità.
“La decisione di fare il bando – ha spiegato il presidente della Croce Bianca – non si capisce. Il Comune di Trento, nel caso, avrebbe potuto mettere a bando la manutenzione dei defibrillatori che deve essere fatta da una ditta specializzata e accettare la donazione di due associazioni di volontariato che si occupano di soccorso sanitario a Trento. Quello che è successo ci è dispiaciuto e anche i volontari purtroppo sono rimasti delusi”.
A spiegare la scelta del bando è però lo stesso assessore Tiziano Uez che da consigliere era stato, assieme al suo gruppo, il principale artefice nel richiedere i defibrillatori in città.
Alla fine del 2015, come già ricordato, da Uez era stata presentata una interrogazione sui defibrillatori con il supposto anche del professore Roberto Bonmassari, primario di cardiologia. Nei primi mesi del 2016 arrivò l'idea di un bando (pubblicato poi nel 2017) anche per una maggiore trasparenza visto che non erano mancati gli enti che si proposero nell'offrire i defibrillatori gratis.
“Abbiamo voluto seguire una strada diversa dal solito – ha spiegato – perché invece di prendere in regalo questi defibrillatori abbiamo deciso di acquistarli noi per un totale di circa 12 – 14 mila euro e poi metterli a bando per una sponsorizzazione. Il bando offre trasparenza assoluta e viste le offerte arrivate, tra le quali anche quella della Croce Bianca, la scelta non era semplice. Oltre a questo è stato anche un modo per realizzare un'entrata finanziaria per il Comune che potrà usarla per i suoi cittadini”.
Itas attraverso la vittoria del bando, come già detto, verserà 25 mila euro al Comune per i 3 anni per un importo totale di 75 mila euro che al netto del costo dei defibrillatori, significa un guadagno di circa 60 mila euro per il Comune e tra tre anni la ripubblicazione del bando. “Quello che bisogna dire – continua Uez - è che finalmente il Comune di Trento riesce a dare un servizio in più ai cittadini e a diminuire l'esposizione finanziaria dell'ente”.
Per quanto riguarda le critiche arrivate dal presidente della Croce Bianca, Mirko Demozzi, Uez spiega che “ad essere incomprensibili non sono le scelte del Comune ma le parole pronunciate da un presidente di una associazione contro una decisione che porterà benifici all'intera comunità”