Coronavirus, parrucchieri e estetisti del Nordest uniti contro il nuovo Dpcm. Cna: "Flashmob per le oltre 19mila imprese del comparto"
Cna Nordest ha lanciato per giovedì 30 aprile una proposta di flashmob per le oltre 19mila imprese di parrucchieri ed estetisti delle tre regioni nord-orientali del Paese. "Possiamo aprire e in sicurezza, il governo ci ascolti", il messaggio che si vuole dare all'esecutivo dopo la comunicazione della riapertura per le attività del comparto fissata a inizio giugno

TRENTO. Un flashmob di parrucchieri, estetisti e imprenditori del settore di tutto il Triveneto. È questa l'ultima proposta lanciata da Cna Nordest, che di fronte alla scelta dell'esecutivo di fissare con l'ultimo Dpcm la riapertura delle attività di parrucchieri ed estetisti al primo giugno, ha opposto una vibrante protesta, chiedendo di poter ricominciare subito il lavoro per non rischiare il fallimento di diverse imprese.
“Possiamo riaprire subito in sicurezza – scrivono - siamo pronti a collaborare ma il Governo ci ascolti”. Proprio da qui è nata così la decisione di dar vita ad un'azione dimostrativa con cui giovedì 30 aprile alle ore 19 si illumineranno per 5 minuti in tutte e tre le regioni le insegne d'ogni attività del settore. “ I titolari e i collaboratori delle aziende del comparto cura della persona – ha affermato il coordinatore per il Nordest e presidente del Cna Trentino Alto Adige Claudio Corrarati – sono professionisti della salute e della sicurezza da prima dell'epidemia di Covid-19. Sono perfettamente in condizione di riaprire, anche grazie a protocolli ferrei stipulati insieme alle parti sociali che vanno oltre le linee guida nazionali, mettendo al primo posto la sicurezza dei clienti, dei dipendenti e degli stessi imprenditori”.
A partecipare al flashmob, concordato in una videoconferenza di Cna Nordest con i raggruppamenti regionali, saranno così tutte le attività del comparto che lo vogliano, un comparto che conta in tutto il Triveneto ben 19200 attività, divise tra 13350 in Veneto, 3500 in Friuli-Venezia Giulia e 2400 in Veneto, per un totale di 31000 addetti (21mila in Veneto, 4800 in Trentino-Alto Adige e 5000 in Friuli-Venezia Giulia).
Tuttavia, dal Veneto arriva la proposta di allargare la protesta ad altri comparti. “Con le attività senza una data certa di riapertura, tasse e mutui se tutto va bene rinviati ma comunque da pagare e con pochi spiccioli ricevuti dallo Stato, sempre che siano rientrati tra i beneficiati, questi imprenditori sono a un passo dalla chiusura definitiva”, ha ammonito il presidente di Cna Veneto Alessandro Conte, invitando anche i proprietari di bar, ristoranti e attività di ristorazione ad accodarsi all'iniziativa di Cna.
Ai trasporti delle persone, invece, ha pensato Nello Coppeto, presidente di Cna Friuli-Venezia Giulia, autore di una proposta per un'azione unitaria che integri le riduzioni imposte ai trasporti pubblici. A raccogliere tutte queste rivendicazioni, ha partecipato alla videoconferenza anche il vicepresidente Guerino Gastaldi, che ha assicurato porterà tutte le proposte del Nordest a Roma.
Tra i temi toccati nella videoconferenza sono emerse alcune ipotesi, come quella di spalmare in 5 anni tutte le somme tra tasse, mutui, affitti ed incombenze d'altro genere che nono si possono pagare ora in un periodo di forzata chiusura e di mancanza di incassi.