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Il maltempo ha spazzato via interi frutteti, Coldiretti: ''Milioni di euro di danni, le reti antigrandine sono state devastate''
L'ultima ondata di maltempo ha provocato numerosi danni all'agricoltura. Ci sono stati alberi da frutta divelti, filari di viti abbattuti, serre e raccolti distrutti e stalle allagate da violenti nubifragi

VERONA. E' drammatica la situazione dei frutteti nelle campagne del Veneto dopo l'ultima ondata di maltempo che ha raso al suolo intere coltivazioni.
La devastazione non colpito solo la città ma si contano milioni di euro di danni nelle campagne del Veneto con alberi da frutta divelti, filari di viti abbattuti, serre e raccolti distrutti e stalle allagate dal violento nubifragio.
La situazione è monitorata dalla Coldiretti dopo il maltempo che ha colpito le province di Verona, Padova, Vicenza e Rovigo con frane nel Bellunese.
Le reti antigrandine poste a protezione della frutta pronta per la raccolta – sottolinea la Coldiretti – sono state devastate dalla furia del clima che non ha risparmiato neppure i grappoli di uva prossimi alla vendemmia.
“L’ultima perturbazione di agosto ha colpito a macchia di leopardo il nord Italia facendo salire il conto dei danni a livello nazionale – evidenzia la Coldiretti – in un mese segnato da 5 grandinate e bombe d’acqua ogni giorno lungo la penisola secondo un’analisi della Coldiretti su dati Eswd che in poche decine di minuti hanno spesso distrutto un intero anno di lavoro degli agricoltori”.
Conseguenze che arrivano dai cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con grandine di maggiori dimensioni, una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con costi per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
“I cambiamenti climatici hanno fatto esplodere il pericolo idrogeologico – ha concluso la Coldiretti – su un territorio reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con il risultato che sono saliti a 7252 i comuni italiani, ovvero il 91,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni secondo le elaborazioni su dati Ispra”.