A Riccomassimo, borgo di 51 abitanti, la prima comunità energetica rinnovabile del Trentino: cittadini e imprese possono produrre e autoconsumare energia
L’iniziativa è stata accolta con molto favore e si inserisce nel progetto, già avviato anche dall’Amministrazione comunale di Storo, di recupero dell'edificio dove è stato realizzato l’impianto fotovoltaico. L'obiettivo in futuro è quello di creare spazi di socializzazione all'interno dell'immobile e un parco giochi all’esterno

STORO. Inaugurata a Riccomassimo di Storto la prima comunità energetica rinnovabile, questo è il risultato dell'iniziativa del Cedis, il locale Consorzio elettrico. La Cer consiste in una realtà nella quale privati cittadini, associazioni e imprese commerciali possono installare o utilizzare se esistenti impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili e autoconsumarla.
Il Cedis ha promosso la costituzione della prima comunità energetica del Trentino nella frazione di Riccomassimo, un borgo di 51 abitanti, di cui 13 bambini e ragazzi, all’interno del proprio territorio sociale. Si è proposto come produttore terzo, offrendo le proprie conoscenze nell’ambito sia normativo che tecnico per la realizzazione, in collaborazione con la neo costituita Aps La Buona Fonte, della Cer.
I rappresentanti de La Buona Fonte, supporto giuridico su cui è fondata la Comunità energetica rinnovabile hanno contattato tutti i titolari di utenze elettriche per illustrare l’opportunità di associarsi, impegnandosi a utilizzare l’energia nelle ore in cui è possibile condividere la produzione dell’impianto.
L’iniziativa è stata accolta con molto favore e si inserisce nel progetto, già avviato anche dall’Amministrazione comunale di Storo, di recupero dell'edificio dove è stato realizzato l’impianto fotovoltaico. L'obiettivo in futuro è quello di creare spazi di socializzazione all'interno dell'immobile e un parco giochi all’esterno.
In questo caso Cedis ha commissionato alla Elettro M2 di Ledro un impianto fotovoltaico da 18 kWp. Ciascun pannello è abbinato a un ottimizzatore posizionato sul retro (per ottimizzare la produzione). Il sistema accumula l’eccesso di energia pulita per garantire alle abitazioni del borgo di sfruttarla anche quando non c'è il sole.
Produzione e consumo vengono monitorati attraverso una app che permette il controllo in tempo reale e l’ottimizzazione istantanea dei flussi di energia per ridurre al massimo la dipendenza dalla rete elettrica. Nel giugno scorso è stato approvato il nuovo Piano energetico ambientale provinciale 2021/2030 dove le comunità energetiche sono individuate come una delle dodici linee strategiche del territorio per traghettare il Trentino verso una riduzione delle emissioni che alterano il clima.
A oggi, l’Agenzia per le risorse idriche e l’energia sta svolgendo attività di studio tecnico-scientifico con Ricerca sistema elettrico (Rse) e con l’Università di Trento per promuovere l’analisi di esperienze in essere, come proprio quella del Cedis, realtà selezionata a livello italiano, e per l’implementazione di nuove progettualità.
All’inaugurazione erano presenti anche l'onorevole Riccardo Fraccaro il consigliere provinciale Alex Marini, il presidente del Cedis, Giorgio Rossi, il sindaco di Storo, Nicola Zontini, la consigliera comunale Elisa Lombardi di Riccomassimo oltre a molte altre autorità locali e nazionali.
"Oggi è una giornata importante – commenta Mario Tonina, vice presidente della Provincia – perché quella dei Cer è una modalità che in futuro potrà avere grande sviluppo anche nel resto del Trentino. Già in occasione del disegno di legge sulle grandi concessioni abbiamo previsto questa formula per garantire e sostenere la produzione di energia da fonti rinnovabili. Noto con soddisfazione come ci sia un fermento positivo su questo fronte, in modo particolare nei tre consorzi elettrici che operano in provincia. Il loro impegno avrà sicuramente una funzione di stimolo in favore dei loro soci e delle loro comunità".