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La Uisp incontra le scuole per promuovere i valori dello sport senza doping e in Santa Maria arriva una festa

Appuntamento alle 14 di sabato 5 maggio in piazza S. Maria Maggiore per l'iniziativa #Dopout targata Uisp del Trentino. Tra gli obiettivi, quelli di aumentare la conoscenza dei pericoli relativi al doping, ma anche l'abuso di integratori e additivi farmacologici

Pubblicato il - 04 maggio 2018 - 12:55

TRENTO. Tornei di calcio, pallavolo, basket 3 contro 3 per dire schierarsi contro il doping nel mondo dello sport. Appuntamento alle 14 di sabato 5 maggio in piazza S. Maria Maggiore per l'iniziativa #Dopout targata Uisp del Trentino.

 

Un progetto articolato che consiste nella condivisione a livello europeo tra Italia, Danimarca, Austria, Romania, Grecia, Slovenia e Turchia di buone pratiche nell'ambito sportivo. "Questa manifestazione - spiega Andrea D'Andretta, referente delle politiche e dell'inclusione per il Comitato Uisp del Trentino - chiude un ciclo di incontri tra una campagna di comunicazione mediatica e informazione rivolta ai giovani 11-18 anni, riguardo all’uso di sostanze dopanti nello sport".

 

Tra gli obiettivi, quelli di aumentare la conoscenza dei pericoli relativi al doping, ma anche l'abuso di integratori additivi farmacologici. E ancora sensibilizzare i giovani sui temi della salute, benessere psico-fisico e sulle scelte in termini di stili di vita e promuovere i valori sociali, culturali e etici dello sport.

 

"Cerchiamo di aumentare - dice D'Andretta - la consapevolezza negli adolescenti per proteggere la loro salute, promuovere i valori dello sport pulito e favorire comportamenti e stili di vita sani".

 

Il progetto si è sviluppato all'interno delle scuole e si è avvalso anche di testimonial d'eccezione come giocatori e dirigenti di Aquila Basket e Trentino Volley, sportivi trentini di alto livello e dirigenti capaci di portare nelle classi delle scuole trentine le loro esperienze.

 

Un'iniziativa che è riuscita a coinvolgere attivamente gli adolescenti attraverso la metodologia dell’educazione tra pari (peer education) per promuovere una campagna di comunicazione attraverso i social media e strumenti multimediali.

 

"I giovani - conclude D'Andreatta - hanno lavorato in gruppo per assumere ruoli e responsabilità differenti, come la gestione mediatica e materiale informativo, ma si sono messi alla prova anche per realizzare un video promozionale: un’animazione muta, basata su linguaggi e simboli universali".

 

L'evento in S. Maria Maggiore è però solo un passo per concludere questa esperienza. Oltre alla manifestazione sportiva per coinvolgere altri coetanei e promuovere i valori del progetto, i giovani sono attesi a Roma per una conferenza per presentare a stakeholders, istituzioni, enti governativi e Parlamento europeo il report di valutazione finale dell’attività.


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