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Effetto Sinner, è boom d'iscrizioni in Alto Adige. Weissensteiner (Fitp): "Numeri triplicati tra i giovanissimi". Russolo (Fitp Trentino): "Sportivo e ragazzo eccezionale"

"Lo vidi per la prima volta nel 2014, quando vinse un torneo sui campi del Tc Bolzano: già si vedeva che era destinato ad un futuro roseo" spiega il numero uno altoatesino. "Il boom non sarà solamente locale, ma a livello italiano. Nel 2019 a Trento conquistò il torneo Open organizzato dall'Ata Battisti battendo un avversario più forte ed esperto. Si capiva che avrebbe fatto grandi cose" gli fa eco il massimo dirigente trentino

A sinistra il presidente della Fitp trentina Russolo, al centro Sinner e a destra il numero uno della Fitp altoatesina Weissensteiner
Di Daniele Loss - 21 novembre 2023 - 12:34

TRENTO. Chiamatelo tranquillamente "Effetto Sinner". Il meraviglioso 2023 del fuoriclasse di Sesto, oggi numero 4 del ranking mondiale ma in rampa di lancio e, per stessa ammissione di "sua maestà" Nole Djokovic, destinato a diventare tra non molto tempo il numero 1 (magari quando il serbo appenderà la racchetta al chiodo), era prevedibile fungesse da straordinario "volano" per il movimento tennistico regionale e, più in generale, di tutta Italia.

 

Già in estate in Alto Adige, la "patria" di Sinner, le iscrizioni agli eventi dei vari "Promotour" dislocati sul territorio erano arrivate alle stelle.

 

"Se sino allo scorso anno ad ogni torneo o manifestazione partecipavano circa 50 atleti giovanissimi - spiega Richard Weissensteiner, numero uno della Fitp bolzanina - adesso i numeri sono triplicati. Parliamo di bambini nati nel 2014, 2015 e 2016: c'è stata una clamorosa "esplosione", dovuta non solamente ai risultati conseguiti da questo fantastico atleta, ma anche perché stiamo parlando di un ragazzo umile, "pulito" che rappresenta un esempio per tutti i giovani. Ho la fortuna di conoscere personalmente Jannik e lui, prima di essere uno sportivo incredibile, è una persona a modo, con valori, che è diventata una star ma non si comporta da star. Anzi, credo tutti abbiano potuto apprezzare il suo modo di essere anche dopo la finale contro Djokovic, quando ha parlato in maniera intelligente, misurata e responsabile. Non dimentichiamoci che se avesse voluto avrebbe potuto eliminare il numero uno a mondo: gli sarebbe bastato perdere con Rune e il gioco era fatto. E, invece, ha giocato per vincere e ha vinto, senza fare alcun tipo di conto. Quando torna a casa, adesso ovviamente accade molto meno rispetto al passato perché, tra allenamenti, torneo e impegni con gli sponsor è sempre in giro per il mondo, conduce una vita assolutamente normale e tranquilla. Esce con gli amici, si gode la sua terra, non nega mai a nessuno due chiacchiere, perché gli piace parlare e stare con la gente. Insomma fa le cose che fanno i ragazzi della sua età".

 

Weissensteiner si è recato a Torino per assistere ad alcune gare delle Finals e martedì scorso ha visto il fuoriclasse altoatesino piegare Djokovic. Adesso la speranza è quella di poterlo riabbracciare, e magari premiarlo, in Alto Adige.

 

"Quello sarà difficile - aggiunge il presidente altoatesino - perché ormai ha sempre meno tempo. Rientrerà sicuramente per qualche giorno in occasione del Natale, ma poi dovrà tornare subito al lavoro per preparare gli Australian Open. La prima volta che l'ho visto giocare è stato nel 2014, alla finale Master del circuito "Raiffeisen Bank the future 2014" quando vinse la categoria Under 14, piegando in finale in tre set Tappeiner. Già all'epoca era chiaro che ci trovavamo di fronte ad un atleta di grandissimo talento, destinato a fare grandi cosi. Vederlo qualche giorno fa a Torino, mentre affronta e batte il numero uno al mondo con una prestazione sensazionale è stata una grandissima emozione. Purtroppo non sono riuscito a parlargli perché, tra i mille impegni, i tempi ristretti e il servizio di sicurezza è rimasto un po' "nascosto".

 

Entusiasmo alle stelle anche in Trentino, dove Sinner, nel 2019, vinse il torneo internazionale "Italy M25 Trento", organizzato dall'Ata Battisti, superando in finale il tedesco Jeremy Jahn, dopo un match a senso unico (6-3, 6-4). Sinner, all'epoca, era il numero 546 al mondo (Jahh, testa di serie numero 5, era numero 386 con la 197esima posizione come best ranking), aveva appena vinto il Challenger di Bergamo e, grazie a quel successo, guadagnò 222 posizioni nella classifica Atp.

 

"Ricordo benissimo quella partita - racconta il presidente della Fitp trentina Marcello Russolo - con Sinner che vinse nettamente contro un avversario molto più esperto e molto più forte, almeno sulla carta. Già all'epoca s'intravedeva in lui un talento fuori dal comune. Oggi vederlo giocare non è bello solamente perché è forte e ha colpi pazzeschi, ma anche perché siamo di fronte ad un giovane puro, educato, sempre moderato. L'avete mai visto fare polemica, sbraitare o esultare in maniera scomposta o arrabbiarsi in maniera inopportuna come fanno tanti altri? Mai, al massimo lui fa il "pugnetto". Dopo aver vinto la semifinale contro Medvedev si guardava attorno, lui stesso incredulo con quel viso da bravo ragazzo, semplicemente felice per quello che aveva fatto. E poi c'è l'aspetto legato alla correttezza: avrebbe potuto perdere contro Rune, trovare in semifinale un Alcaraz certamente non in grande forma e, contemporaneamente, eliminare Djokovic. Non l'ha fatto e, personalmente, mi dispiace un po' che il serbo non abbia riconosciuto pubblicamente la sportività di Sinner".

 

L'effetto Sinner è arrivato o arriverà anche in Trentino?

"Ma ormai stiamo parlando di un atleta di livello mondiale - conclude Russolo - e, dunque, la ricaduta ci sarà a livello nazionale senza ombra di dubbio, non solamente per il Trentino o l'Alto Adige. Pensate all'entusiasmo che si è respirato nei giorni scorsi a Torino: il "PalaAlpitour" era sempre esaurito, non solamente quando giocava lui. Nel 2021 ha partecipato alle Finals in sostituzione di Berrettini, che mi auguro possa tornare prima possibile sui livelli che gli competono, quest'anno ci è arrivato dalla porta principale e, a soli 22 anni, ha raggiunto la finale dopo un percorso straordinario. L'effetto ci sarà, non solamente per le qualità tecniche ma anche per l'esempio che sta dando questo ragazzo, che è uno sportivo serio, che lavora tantissimo e rappresenta un esempio. La vita dei tennisti "top" è veramente pesante, tremenda, tra mille impegni, tornei, continui spostamenti in aereo da un continente all'altro. Cosa gli manca adesso? Vincere un torneo del Grande Slam, ma è giovanissimo e il futuro è suo. Quello italiano è un movimento in grande salute: Sinner è ovviamente la punta dell'iceberg, ma non dimentichiamoci che ci sono anche Berrettini, Sonego, Arnaldi e Musetti".

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