
Paolo Ghezzi
Ragazzo del 57, giornalista dal 79, troppo piccolo per il 68, ha scansato il 77 ma non la direzione dell’Adige (8 anni 8 mesi e 3 giorni) e la politica (24 mesi in consiglio provinciale tra il 2018 e il 2020). Ha scritto 11 libri: sulla Rosa Bianca antinazista, su De André e su Pg Cattani (“Creatura Futura”). Orwelliano irriverente e camminatore collinare, è ciclofilo, cinofilo e cinefilo, bibliofilo e bibbiofilo, appassionato di David di Betlehem, Yehoshua ben Yosef di Nazareth, Tolstoj, Maupassant, Simenon, Thérèse de Lisieux, Laura Nyro, Nick Drake e Genesis fase prog. Scrive la “Kolumne” TrentExpress per Salto.bz.

Ah, se la vita fosse un’opera di Mozart…


Altro che M, lui. O M, lei. Un secolo dopo la marcia. Insomma, la donna che ha vinto le elezioni del 25 settembre 2022 e passerà alla piccola storia d’Italia.

Sconcertata e sconcertante, sussultante e scandagliante, sul palco del teatro di Pergine (una sera di venerdì, il 16 settembre, di autunno approssimante) S

Laurence/Lorenzo, nipote di un tedesco emigrato in America e figlio di un americano tornato in Germania, ha un corpo statuario, di quelli che piacevano ai fanatici

E così il 5 settembre 2022 è arrivato l’undicesimo, anzi il dodicesimo direttore del “nostro” Adige, nostro perché è UN giornale

“Il mio papà Roberto? Per me, per noi, è un grande, è un re”.

Vedendo, in tv, la ferita grigio-azzurra della Marmolada, il vuoto lasciato dal seracco come la cavità orbitale di un occhio gigantesco de

Mettete insieme, in qualche vasto triangolo del Veneto minacciato dall’inquinamento delle falde acquifere, quattro amiche più o meno scombiccherate: Mila <

Di Maddalena (sì, della santa più affascinante del Vangelo) il maestro Armando Franceschini – già direttore del Conservatorio Bonporti, compositor