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Pestaggio in val di Non, sette giovani a processo. Identificati grazie a una foto su Facebook
Giovani della val di Sole aggredirono un ragazzo magrebino di Mezzolombardo per una 'resa dei conti'. Accusati di lesioni personali aggravate, coinvolto anche un minorennea

TRENTO. Sono finiti alla sbarra come imputati i sette giovani della val di Sole che nell'aprile del 2016 riempirono di botte un ragazzo magrebino di Mezzolombardo. La sera del pestaggio si svolgeva a Taio una festa al teatro tenda e fu proprio lì che iniziò l'assalto. Fulmineo: prima il pugno in faccia e poi in gruppo a sferrare calci al giovane a terra e a minacciare: "Ti mandiamo all'obitorio".
Intervennero anche i bodyguard e i carabinieri per mettere fine all'azione del branco ma non riuscirono a individuare gli aggressori. L'identificazione fu successiva. Il giovane finì all'ospedale e ci rimase qualche giorno, con una prognosi di 13 giorni. Ma quella sera all'ospedale andarono anche quelli che l'avevano picchiato, ma non per farsi medicare le nocche delle mani ferite dai cazzotti: andarono a bere un caffè alle macchinette del pronto soccorso come facevano di solito.
Finita la nottata, chiusi tutti i locali della valle, rimane aperto solo il presidio ospedaliero con all'interno i distributori delle bevande, e un caffè per 'ripigliarsi' era l'abitudine. Quella sera, soddisfatti della 'resa dei conti', si fecero anche un selfie che fu pubblicato su Facebook. L'aggredito vide la foto e poté così sporgere querela.
Si è capito, dalle indagini, che questa aggressione era una risposta a una scazzottata avvenuta precedentemente. Una 'resa dei conti' per il torto subito. Ora il processo che vede i sette imputati, all'epoca dei fatti tra i 18 e i 22 anni, accusati di lesioni personali aggravate. Aggravate per aver agito in gruppo e per aver coinvolto un minorenne il cui processo sarà celebrato davanti al Tribunale dei minori.