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''Sicuramente l'intellettuale negro non fuma'', ragazzo di Arco insultato a Perugia: ''Possibile nel 2018?'' (VIDEO ALL'INTERNO)

Roland Awurumibe è in Trentino da quando ha un anno, ha frequentato il Floriani di Riva, giocato nell'Arco di Delaurentis ed è in Umbria per studiare. Due giorni fa è stato insultato a suon di "scimmia" e "Kunta Kinte". Pochi giorni fa scrivevamo dell'interrogazione di Borga con all'interno termini come ''risorsa''. Le parole pesano e chi le usa deve saperlo

Di Luca Pianesi - 27 aprile 2018 - 17:01

PERUGIA. "Sicuramente l'intellettuale negro non fuma". Una frase da gelare il sangue, di una grande ignoranza, pronunciata a Perugia ai danni di un ragazzo di Arco. Un giovane trentino, di 21 anni, Roland Awurumibe, nato in Nigeria, ma venuto in provincia all'età di un anno, uno che ha fatto tutte le scuole nella ''Busa'', ha giocato per molto tempo nell'Arco del presidente De Laurentis e recentemente nello Stivo ha frequentato il Floriani di Riva del Garda. Poi ha scelto Perugia per l'università, "per fare Scienze della comunicazione'', ci spiega e proprio in un tranquillo pomeriggio umbro è capitato quel che non doveva capitare.

 

''Mi è già capitato - ha scritto Roland sul suo profilo Facebook - mi è capitato questo pomeriggio e mi ricapiterà più avanti nella vita visto l'andazzo. Non do la colpa a nessuno per quello che è successo, tranne che a lei ovviamente ma mi chiedo è possibile nel 2018? A quanto pare sì". "E le parole dei politici non aiutano", ha ricordato Roland al quotidiano Umbria24 che ha diffuso per primo la notizia. Ed effettivamente non aiutano per niente, anzi, rafforzano ignoranti e razzisti, li fanno sentire apprezzati, sicuri e tronfi, rassicurati nel vedere che anche figure istituzionali alla fine si abbassano ad usare gli stessi concetti, addirittura lo stesso linguaggio. Pochi giorni fa abbiamo dato notizia della bruttissima interrogazione firmata dal consigliere provinciale Rodolfo Borga infarcita di parole come ''risorsa'' e ''magrebino''

 

Erano riferite all'ennesimo caso di aggressione a controllori dell'autobus, un atto assolutamente da condannare in toto, ma compiuto da un ragazzo italiano, nato a Gioia del Colle. Borga si è affidato al sentito dire e al fatto che il ragazzo, probabilmente, aveva origini nordafricane e allora, nel dubbio, nella sua interrogazione scritta rivolta alla Provincia ha pensato bene di riferirsi a lui come a una ''risorsa'' etichettandola con questo appellativo tanto in voga sui social che, più che qualificare il soggetto a cui sarebbe rivolto qualifica perfettamente colui che la pronuncia. Perché le parole sono importanti e chi le maneggia con ignoranza può fare male e diventare un cattivo esempio.

 

E proprio una grande ignorante è quella che ha attaccato il ragazzo di Arco a Perugia. "Ero seduto fuori su una sedia di un bar (chiuso per la giornata, visto che era il 25 aprile) a studiare, quando una 'simpatica' signora ha iniziato a insultarmi - spiega il giovane - dandomi della scimmia e dell'intellettuale negro che aveva appena imparato a leggere. Dopo che le ho chiesto spiegazioni per quello che ha detto ha iniziato con altre offese che non ripeto neanche". E così sono volati anche i Kunta Kinte (che era lo schiavo nero protagonista del romanzo Roots di Alex Haley).

 

Il tutto sarebbe cominciato mentre Roland stava aspettando degli amici fuori dal bar, con un libro in mano. La signora si sarebbe prima avvicinata a una mamma con un bambino per chiederle una sigaretta e poi, giratasi verso di lui, avrebbe detto "Sicuramente l'intellettuale negro non fuma''. Roland a quel punto ha cominciato a riprenderla con il telefonino per documentare quanto stava accadendo e la donna ha continuato con il suo spettacolo ripetendogli che "tu non hai il potere, qui la legge lo vieta", come se Roland fosse di un altro Paese.

 

 

 

 

Insomma la mamma degli ignoranti è sempre incinta come quella dei razzisti (anzi vanno sempre a braccetto) e finché la politica, chi ci rappresenta, non cambierà prima di tutto il linguaggio queste cose capiteranno, sempre più spesso. Anche ad un ragazzo di Arco.

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