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Da autoriparatore a esperto di focacce e pizze. Ibrahim e il suo locale in centro a Trento, ''La pandemia? Non ha cancellato i miei sogni. Dobbiamo rialzarci''
Quando aveva 12 anni Ibrahim Songne è arrivato dal Burkina Faso a Trento. Qui ha studiato all'Enaip e dopo aver lavorato in un panificio-pasticceria ha deciso di realizzare il suo sogno di aprire un proprio locale. Nel 2018 in via Cavour a Trento apre "Ibris''

TRENTO. “Avevo nel cassetto un sogno e ad un certo punto, grazie anche a chi mi ha dato coraggio, ho voluto realizzarlo e adesso guardo avanti”. In via Cavour in pieno centro storico a Trento c'è un locale che si chiama Ibris e che è nato da una storia davvero speciale. E' quella di Ibrahim Songne, un ragazzone di 28 anni nato in Burkina Faso ma cresciuto nel capoluogo trentino dall’età di 12 anni.
Lavora dalla mattina alla sera per preparare le sue focacce e delle sue pizze. Lo fa con passione e basta guardarlo negli occhi mentre parla dei suoi impasti e dei tanti progetti che ha in testa. “Ibris” ormai è diventato un punto di riferimento per molti e dopo la chiusura per il lockdown ora le luci sono tornare a riaccendersi e il forno a scaldarsi.
“Sono arrivato in Trentino per raggiungere mio padre grazie al ricongiungimento famigliare” ci racconta Ibrahim parlandoci di quando ha lasciato la sua Africa per venire in Italia a studiare e a costruirsi una sua vita.
Qui a Trento si è scritto all'Enaip ottenendo poi anche l'attestato di auto-riparatore. Dopo aver fatto il gommista e l’autista, però, da un giorno all’altro si è ritrovato a lavorare in un panificio-pasticceria Sosi. “Ho in un primo momento lavorato nella pasticceria – ci racconta sorridendo – e a forza di mangiare dolci mi sono appassionato del salato. Da qui ho iniziato a provare nuovi impasti per focacce e pizze perché volevo trovare qualcosa che fosse digeribile”.
Tutte le prove venivano fatte a casa. “Il mio coinquilino poveretto lo dovrò sempre ringraziare perché ha sperimentato qualsiasi cosa che cucinavo. Poi ho scoperto il lievito madre e mi sono subito appassionato”. Un po' alla volta Ibrahim ha iniziato a pensare che quella nata come una passione poteva diventa il suo lavoro. Un sogno che sarebbe potuto diventare realtà. Un sogno, però, ancora chiuso in un cassetto fino a quando chi gli stava vicino gli ha fatto capire che doveva avere il coraggio di andare avanti, di provare.
La sua passione e la sua caparbietà lo hanno premiato. “Non avevo tanti soldi per aprire un locale – racconta – ma grazie a Confidimprese, alla Cassa Rurale di Trento e all'associazione Artigiani che mi ha insegnato a fare un business plan sono riuscito ad avere un prestito".
L'11 agosto del 2018 e una data che Ibrahim non scorderà mai più. E' il giorno in cui ha aperto in via Cavour “Ibris” e da quel momento è stato un successo inaspettato. “Ho assunto due persone e ho continuato a sperimentare per offrire impasti di pizza e focaccia sempre migliori e digeribili”.

Durante la pandemia la voglia di fare di Ibrahim non si è fermata. Accanto ai tantissimi nuovi impasti ha infatti lanciato la “Pizza sospesa” ed è stata una iniziativa che ha subito varcato anche i confini provinciali. “La focaccia che faccio – ci spiega – è buona anche il giorno dopo. Sarebbe stata uno spreco buttarla e ho pensato a chi si trova in difficoltà, a chi è senza soldi per prendersi da mangiare. Ecco allora che con i pezzi di pizze e focaccia che ho avanzato in queste settimane sono riuscito ad aiutare tantissime persone, anche grazie alla collaborazione con alcune associazioni”
L'idea nei mesi scorsi era quella ingrandirsi ma purtroppo i progetti si sono fermati con l'arrivo del coronavirus. “Avevo messo da parte dei soldi ma purtroppo ora li ho dovuti usare per pagare i dipendenti e i fornitori”. Nulla, però sembra fermarlo. “Io spero ancora di ingrandirmi. La crisi non ha fermato i miei sogni, le mie idee e i miei progetti”.