“Sul suo conto ci sono movimenti sospetti”, ma in realtà è una truffa: rubati 7.500 euro
Due truffatori hanno raggirato un cittadino inconsapevole fingendosi operatori della sua banca: in questo modo sono riusciti a sottrarre ben 7.500 euro dal conto della vittima. Identificati dai carabinieri sono stati denunciati per frode informatica

PASTRENGO (VR). Tutto è iniziato quando un uomo ha ricevuto una telefonata da un numero verde il cui interlocutore sosteneva di essere l’operatore del servizio clienti della Banca Intesa San Paolo che lo aveva contattato per informarlo di alcuni tentativi di prelievo di “origine sospetta” operati sul suo conto corrente.
Il sedicente operatore della banca, in maniera molto convincente, spiegava all’ignara vittima che era necessario bloccare in modo definitivo il conto corrente al fine di evitare qualsiasi rischio di prelievo fraudolento e che avrebbe potuto effettuare l’operazione, cliccando su un link che, di lì a poco, gli avrebbe inviato tramite sms. Detto fatto, il link è stato recapitato ma in realtà si trattava di un passaggio necessario ai truffatori per poter accedere al conto corrente dell’uomo.
In questo modo i due malviventi sono riusciti a eseguire ben tre bonifici da 1.499 euro ciascuno a favore di un altro conto, nonché due prelievi da 1.500 euro da uno sportello bancomat della filiale di un altro istituto bancario del basso Lazio. Circa 7.500 euro il bottino finale. La vittima, ha scoperto il raggiro, solo quando si è rivolta alla filiale, dove un dipendente ha spiegato come la Banca non utilizzi questa procedura.
Ricevuta la denuncia, i carabinieri per prima cosa sono riusciti a scoprire l’identità dell’intestatario del conto corrente sul quale erano stati dirottati i tre bonifici da 1.499 euro. Dopodiché, l’attenta analisi della documentazione bancaria acquisita, e con l’aiuto delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza delle filiali dove gli autori della truffa informatica avevano eseguito i prelievi al bancomat, i militari hanno identificato i due responsabili. Si tratta di un 34enne e un 43enne, entrambi di origini campane, che sono stati denunciati per frode informatica.