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Green Pass, dal rischio delle aziende di rimanere senza personale al sistema tamponi in tilt. Grosselli: ''Oltre 60 mila lavoratori senza certificato ma importante adesione in queste settimane''

Preoccupa l'ondata di richieste di tamponi che potrebbero arrivare in prossimità del 15 di ottobre quando scatterà il Green pass per i lavoratori. Dal Lago: "Le farmacie che attualmente fanno tamponi sono già notevolmente impegnate".  Confindustria: "Ci aspettiamo che i numeri di lavoratori non vaccinati nelle prossime settimane diminuiscano''

Di G.Fin - 26 settembre 2021 - 06:01

TRENTO. Molti artigiani e altrettanti piccoli imprenditori sono preoccupati e sperano nell’effetto annuncio ovvero che entro il prossimo 15 ottobre la gran parte dei lavoratori che non si sono ancora vaccinati lo facciano. Se ciò non dovesse avvenire i problemi che potrebbero affacciarsi sono molti: da un lato le criticità nel portare avanti le attività lavorative perché numerose aziende potrebbero trovarsi impossibilitate ad avvalersi dell’apporto, in particolar modo, di tecnici e operai altamente specializzati che costituiscono l’asse portante di diverse realtà.

 

Ma dall'altro c'è anche un altro importante problema. Chi ha deciso di non vaccinarsi può ottenere il green pass effettuando un tampone. La preoccupazione che si sta registrando in queste ore è che questo possa mandare in tilt farmacie e laboratori dove vengono effettuati i test. Una preoccupazione che ha visto le scorse ore l'Ordine dei farmacisti trentini, le farmacie comunali, la Provincia e l'Azienda sanitaria assieme a tutte le parti coinvolte sedersi attorno ad un tavolo per cercare di capire quali possano essere i modi per evitare le criticità.

 

Secondo le stime effettuate dai sindacati negli scorsi giorni, infatti, considerando l'incidenza percentuale dei non vaccinati e i lavoratori in Trentino, sono dai 60 ai 70 mila i lavoratori che ad oggi sarebbero sprovvisti di Green pass. In Alto Adige si arriva fino a 110 mila lavoratori e l'Azienda sanitaria ha già messo in allerta il rischio di non riuscire a soddisfare tutte le richieste.

 

La Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa del Trentino Alto Adige Adige ha sottolineato fin da subito le criticità legate all'introduzione dell'obbligo di Green Pass sul posto di lavoro, in particolare per le aziende con meno di 15 dipendenti. L'Unione Artigiani ha chiesto con urgenza di sedersi ad un tavolo e utilizzare le prossime settimane per mettere in piedi un piano B. 

 

"Non possiamo permettere che le nostre aziende debbano fermarsi ancora una volta” afferma il presidente di Cna Trentino Alto Adige Claudio Corrarati. “Pur rimanendo convinti che la campagna vaccinale sia la strada da seguire, bisogna prendere atto che il 15 ottobre molti lavoratori non saranno vaccinati. E' necessario che la macchina organizzativa si metta subito in moto per non farci trovare impreparati”.

 

Da parte dei sindacati viene ribadita l'importanza per i lavoratori di aderire alla campagna vaccinale. “Cgil Cisl e Uil – ha spiegato il segretario del sindacato di via Muredei, Andrea Grosselli - hanno chiesto al Governo di mettere l'obbligo vaccinale a tutta la popolazione e c'è l'adesione congiunta da parte nostra alla vaccinazione. E' l'unica soluzione possibile per garantire la piena operatività del sistema sanitario, cosa che non è successa 2020”. Solamente attraverso la vaccinazione è possibile ripartire e ritrovare un po' alla volta quella normalità che si è persa oltre un anno fa. “Per la Cgil – spiega Grosselli – è fondamentale la vaccinazione senza se e senza ma”. Anche oggi, domenica 26 ottobre, l'Azienda sanitaria ha deciso di prevedere una fascia dalle 9 alle 13 dove anche chi non si è prenotato può recarsi all'area San Vicenzo di Trento sud. Il trend di adesione a cui abbiamo assistito lo scorso weekend sembra essersi mantenuto nella settimana ma l'analisi dei dati non è ancora completa. 

 

Sulle criticità che possono arrivare da un numero elevato di persone che al 15 ottobre non avranno ancora deciso di vaccinarsi, i sindacati auspicano che nelle prossime settimane chi oggi non ha ancora aderito possa convincersi a farlo. “La stima – ha spiegato Grosselli – è di oltre 60 mila lavoratori senza green pass ma contiamo sul fatto che la campagna vaccinale dei prossimi giorni porti al risultato di abbattere drasticamente i numeri”. L'auspicio è che l'utilizzo dei tamponi “sia residuale”. “Speriamo che non ci siano problemi di approvvigionamento a chi dovesse farne richieste soprattutto per quelle persone fragili per i quali è prevista la gratuità del test per motivi di salute particolari”. Sulla questione i sindacati hanno già chiesto alla Provincia di istituire un tavolo di confronto assieme anche alle parti datoriali. Richiesta che fino ad oggi non ha ottenuto risposta.

 

Anche per gli industriali l'auspicio è che in vista del 15 ottobre il numero di persone non vaccinate possa diminuire. “Noi ci aspettiamo che questi numeri – ha spiegato il presidente Fausto Manzana - andranno sicuramente molto meglio. Abbiamo visto un aumento significativo di richieste, al momento non è tecnicamente possibile avere contezza di quanti lavoratori non hanno il green pass e o non hanno dato corso il percorso vaccinale. Sinceramente da quello che abbiamo potuto vedere ed ascoltare, stiamo parlando del 10 – 15% della forza lavoro. Noi ci aspettiamo comunque una importante riduzione”.

 

Manzana ha sottolineato come l'obbligo di fare il tampone ogni 48 ore è un tema importante rimarcando anche il fatto che le procedure che hanno adottato le imprese trentine fino ad oggi hanno funzionato. “Le azioni messe in atto – ha spiegato il presidente di Confindustria – hanno dimostrato di essere idonee alla situazione. Su queste io non mollerei di un millimetro e andrei anche avanti con messaggi sempre più chiari sulla necessità di vaccinarsi e sull'utilità dei dispositivi di protezione”.

 

A tenere sott'occhio la situazione è anche l'Ordine dei farmacisti. Sono circa 65 le farmacie che in Trentino sono accreditate per effettuare i tamponi. “Venerdì – spiega Tiziana Dal Lago, presidente dell'Ordine – abbiamo avuto un confronto con l'azienda sanitaria e le varie categorie con lo scopo di istituire un tavolo di lavoro proprio per vedere come organizzare al meglio l'entrata in vigore dell'obbligo Green pass. Le farmacie che attualmente fanno tamponi sono chiaramente notevolmente impegnate in questa attività. C'è la parte tampone ma anche quella che riguarda la prenotazione e la richiesta informazioni”.

 

La programmazione in vista del 15 ottobre non è semplice. La situazione è molto fluida e cambia di giorno in giorno. “Ci sono farmacie che hanno anche dei problemi strutturali. Non tutte hanno a disposizione uno spazio adatto per effettuare i tamponi e chi utilizza un gazebo, con il cambio delle temperature, non si sa fino a quando potrà utilizzarlo”.

 

L'aumento delle richieste dei tamponi, insomma, porterebbe più di un problema . Ma quanti saranno disposti a sostenere un costo mensile di almeno 180 euro ?

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