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In Val di Fiemme 5.300 nuovi alberi per ripopolare i boschi distrutti da Vaia: “Rinasce la foresta che suona”
Il titolo dell'iniziativa, un progetto di Soroptimist International d'Italia che ha firmato nell'autunno scorso un protocollo d'intesa con la Magnifica comunità di Fiemme, rimanda ai famosi abeti dai quali proviene il pregiatissimo legno utilizzato per la fabbricazione di strumenti musicali, tra i quali i celebri violini Stradivari

TRENTO. “'Rinasce la foresta che suona' è un progetto in linea con gli obiettivi dell'agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile, in particolare del 'goal 15': vita sulla terra. È un'iniziativa che ho fortemente voluto e in cui credo molto”. Sono queste le parole con cui la presidente di Soroptimist International d'Italia Giovanna Guercio presenta il progetto che punta a piantare circa 5.300 alberi in Val di Fiemme, per ripopolare i boschi distrutti dalla foresta Vaia. L'iniziativa si è svolta il 2 luglio ed il titolo rimanda proprio ai famosi abeti, dai quali proviene il pregiatissimo legno utilizzato per la fabbricazione di strumenti musicali, tra i quali i celebri violini di Stradivari.

Non a caso, continua Guercio, l'iniziativa “è partita in concomitanza con il centenario dell'associazione: infatti il Soroptimist International è stato fondato in California nel 1921 e uno dei suoi progetti più importanti riguardava l’impegno delle socie per ‘Salvare le sequoie’, i maestosi alberi secolari che in quegli anni venivano abbattuti. Il risultato fu che quasi tutte le sequoie vennero incluse in un’area protetta. Oggi rinnovando quella storia il nostro impegno si è concretizzato nella Val di Fiemme”. Per l'occasione, alle 21 alla Chiesa di San Vigilio a Cavalese gli appassionati di musica potranno anche assistere al concerto di Carlotta Dalia e Giuseppe Gibboni, mentre alla Sala Rosa del Comune di Predazzo è stata allestita una mostra dal titolo “Donna Natura”, con 27 opere originali realizzati dalle socie artiste dell'Unione italiana per sostenere il rimboschimento in Val di Fiemme.
“La Val di Fiemme in Trentino – aggiunge la presidente di Sii – è stata una delle zone più colpite e nelle aree montane gestite dalla Magnifica Comunità la violenza della tempesta ha causato lo schianto di milioni di alberi, con drammatiche conseguenze: il cambiamento paesaggistico di interi versanti in quota, la perdita di ingenti risorse economiche legate alla gestione forestale, il brusco cambiamento delle attività agro-silvo-pastorali. Senza contare tutti gli sforzi per ripristinare l’assetto idrogeologico del territorio. Per questo abbiamo deciso di ‘adottare’ questo luogo impegnandoci a farlo diventare simbolo di rinascita. Lo facciamo affidandoci alla passione e alle competenze della Magnifica Comunità di Fiemme, che da secoli gestisce in modo sostenibile le risorse forestali”.
L'iniziativa punta, come detto, a piantare 5.300 nuovi alberi: “Uno simbolicamente per ogni socia dei 161 Club Soroptimist italiani tra conifere e latifoglie. Tutte cresciute da semi autoctoni e selezionate tra gli esemplari coltivati nei vivai della Magnifica Comunità di Fiemme”.