Colpita da un cacciatore a pochi metri dalle case, la gatta Wilma "si sta riprendendo". Il proprietario: "Hanno dovuto amputarle la coda: era rimasta paralizzata"
A inizio novembre era stata 'impallinata' da un cacciatore. Da allora la gattina Wilma è stata presa in cura dai veterinari: "E' stata operata al femore: le hanno dovuto mettere delle viti". Il proprietario Marco Carlin: "Hanno dovuto purtroppo amputare la coda, poiché era rimasta paralizzata. Fra qualche giorno, se tutto va bene, potremo finalmente riabbracciarla"

PERGINE VALSUNGANA. Sono stati giorni di grande paura ma anche connotati da speranza e dalla consapevolezza che, il supporto da parte di parenti ed amici non è mancato: "Davvero tantissimi, insieme a noi, hanno tifato per Wilma", riferisce Marco Carlin, padrone della bellissima gatta tigrata che a inizio novembre era stata impallinata da un cacciatore. La vicenda risale a qualche settimana fa, quando qualcuno aveva sparato alla micetta: quattordici pallini, entrati dal muso, che si erano poi propagati nel corpo, comportando gravi conseguenze.
A raccontare quanto era avvenuto a Il Dolomiti era stato proprio Carlin, che aveva denunciato la vicenda anche attraverso i social con la volontà di sensibilizzare l'amministrazione comunale (ma non solo: anche le associazioni venatorie) a riguardo. "E' stato incredibile - confessa oggi l'uomo rivelando le novità -. Abbiamo ricevuto davvero tantissimi messaggi di vicinanza e molti si sono mossi per aiutarci, anche lanciando una raccolta fondi online che ci consentirà di coprire le (ingenti) spese degli interventi veterinari".
Il terribile fatto risale al 5 novembre, "quando eravamo rimasti fuori casa tutto il giorno per la comunione di mio figlio - ricorda Carlin -. La gatta, da sempre, gironzolava qui intorno, nel piazzale e nella campagna. Ho una grande proprietà non recintata e la micia era abituata a girare in campagna e non c'è mai stato alcun tipo di problema. Quando siamo rientrati, la sera, mi avevano detto che Wilma era stata portata dal veterinario dell'Azienda Sanitaria. Lunedì mattina il nostro veterinario aveva poi effettuato le lastre, pensando che fosse stata vittima di un investimento ma aveva visto che all'interno del corpo c'erano 14 pallini. Non ho mai avuto nulla contro la caccia, ma chi viene a sparare a 50-100 metri dalle case non è un cacciatore, ma un invasato".
Da allora, a prendersi cura della gatta Wilma sono stati i veterinari, che le hanno letteralmente salvato la vita: "Ieri è stata operata al femore: le hanno dovuto mettere delle viti - prosegue nel racconto -. Le è stata anche amputata la coda, poiché era rimasta paralizzata. Ha peraltro dei problemi ad un occhietto ma sembra che si risolveranno per il meglio". Nonostante la bruttissima esperienza, che fortunatamente non è costata la vita alla micetta (la quale presto tornerà a casa), "è stato bello vedere quante persone si siano interessate alla vicenda, mandandoci messaggi di supporto ed incredibile affetto".
"Non posso che esserne grato e ringraziare davvero tutti, a partire da chi ha trovato Wilma quella sera, passando per i vigili del fuoco che l'hanno recuperata, i veterinari, gli amici e tutti coloro i quali hanno tifato per la nostra gatta accanto a noi". La micia di 5 anni resterà ancora qualche giorno nella clinica veterinaria: "Se tutto andrà bene giovedì sarà di nuovo a casa con noi - gioisce Carlin -. Ho provveduto a sporgere denuncia contro ignoti: verranno fatte delle indagini che difficilmente consentiranno di risalire al colpevole. Ciononostante, mi rincuora vedere che la Forestale si sta portando sempre più spesso in zona per effettuare controlli, evitando che i cacciatori continuino a sparare a pochi metri dalle case: la speranza è che non avvenga più".