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Contributi per l'apicoltura in Alto Adige: ecco le misure messe in campo dalla Provincia (e la scadenza per la presentazione delle domande)
L'apicoltura, dice la Provincia di Bolzano, viene promossa su più fronti: la Giunta ha definito le linee guida sia per i finanziamenti che per le sovvenzioni dei fondi statali e comunitari

BOLZANO. A Bolzano la Provincia punta alla promozione dell'apicoltura: dopo la decisione in merito al piano di finanziamento delle aziende agricole con fondi stanziati dal bilancio provinciale, la Giunta ha affrontato oggi (7 febbraio) da un lato il tema del finanziamento delle attività delle associazioni di apicoltori in Alto Adige e, dall'altro, il sostegno diretti agli stessi. In sostanza, la Provincia sta quindi promuovendo, su più fronti e sulla base del regolamento Ue, l'apicoltura e la produzione di un'ampia varietà di prodotti derivanti dalla stessa.
“L'ape – ha affermato in merito l'assessore all'Agricoltura Arnold Schuler – è il terzo animale più importante in Europa dopo bovini e suini; quasi l'80% di tutte le colture dipende dall’impollinazione degli animali, in primo luogo dall'ape. Una popolazione di api sana fornisce, quindi, un contributo importante a buoni raccolti e anche alla biodiversità”.
Domande di contributo entro il 15 marzo
Le linee guida approvate oggi, dice la Provincia di Bolzano, sono valide fino al 31 luglio 2023, le domande devono essere presentate digitalmente entro il 15 marzo. I richiedenti riceveranno comunicazione scritta entro e non oltre il 15 aprile dell'opportunità e della misura in cui la domanda di contributo potrà essere presa in considerazione e il finanziamento verrà erogato fino al raggiungimento dell'importo previsto. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito web della Ripartizione agricoltura. Possono beneficiare del finanziamento gli apicoltori che dal 2019 possono dimostrare un'attività di apicoltura con contestuale registrazione delle colonie di api nella banca dati nazionale delle api. Esiste un numero minimo di colonie supportate per i diversi tipi di finanziamento.
Finanziamenti anche alle associazioni
Una parte dei sussidi, dicono ancora le autorità altoatesine: “Viene trasferita indirettamente ai membri tramite le associazioni di apicoltori. Le associazioni ricevono finanziamenti per la formazione e l’aggiornamento di relatori esperti, ma anche per l'acquisto di documenti e materiali per trasmettere conoscenze e informazioni pratiche agli associati. Vengono finanziati corsi sulla lotta ai patogeni (soprattutto la Varroa), l'acquisto di medicinali veterinari, dispositivi di protezione individuale, arnie adeguate o interventi per il mantenimento del patrimonio apistico (ad esempio misure di protezione, applicazione di tecniche di conservazione e miglioramento genetico delle sottospecie autoctone, prevenzione e metodi di controllo di vari fattori di stress per la salute delle api) o ancora di sciami, propaggini o regine con certificato. Ma saranno erogati anche fondi per la razionalizzazione della migrazione delle api: ad esempio, le attrezzature acquistate collettivamente per il trasporto delle api da un luogo all'altro rientrano in questa categoria. Sono inoltre disponibili finanziamenti per migliorare la raccolta, la lavorazione, l'informazione dei consumatori e la distribuzione del miele e dei prodotti delle api".