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Federico Costantino, il fratello: ''Il dolore per la morte di Chicco sarà per sempre. Voglio che la sua vita sia servita a salvarne altre, l'elicottero in Val di Fassa sarà importante''

Una vicenda drammatica, nei giorni scorsi l'aspetto giudiziario si è chiuso con il proscioglimento degli  imputati, un'infermiera e un medico della Centrale Unica d'Emergenza di Trento. Il fratello: "Rimango convinto che si poteva gestire meglio l'intervento di soccorso, ora però attendiamo di capire le motivazioni del giudice"

Di Giuseppe Fin - 06 February 2023 - 12:05

TRENTO. “Io voglio che la morte di Chicco, mio fratello, sia servita per salvare la vita a tante altre persone. In questi anni mi sono battuto per questo”. Giuseppe Costantino non ha mai smesso di lottare. Lo ha fatto stando vicino a tutta la sua famiglia sconvolta da un lutto tremendo, quello di Federico Costantino, morto nella notte tra il 16 e il 17 gennaio del 2021 quando il suo cuore ha smesso di battere all'ospedale Santa Chiara di Trento a seguito di un incidente avvenuto a Canazei sei giorni prima.

 

Una vicenda davvero dolorosa dalla quale è nata anche una vicenda giudiziaria a seguito di un esposto presentato in Procura proprio dai famigliari certi che qualcosa non sia andato per il verso giusto nella macchina dei soccorsi.

 

Fra gli imputati un'infermiera e un medico della Centrale Unica d'Emergenza di Trento che però nei giorni scorsi sono stati prosciolti perché, ha spiegato il giudice “il fatto non sussiste”. Non è stato trovato il nesso causale tra il ritardo dei soccorsi e la morte di Federico.

 

“Mi dispiace – ci spiega il fratello Giuseppe – che il giudice non abbia carpito quel ritardo che invece c'è stato nell'invio dell'elicottero. Io continuo a ritene che la procedure di intervento sia stata troppo lunga e queste sono situazioni drammatiche che noi come volontari dei vigili del fuoco ci troviamo spesso davanti soprattutto nelle valli”.

 

Una situazione che Giuseppe ha vissuto sulla propria pelle. “Il dolore rimanere. E' tanto, mio fratello è morto. Ma non potevo permettere che un giorno potesse riaccadere”. Giuseppe in questi ultimi si è quindi mosso affinché si arrivasse ad un miglioramento della macchina dei soccorsi in Val di Fassa.

 

“La politica – ci spiega – si è mossa stimolata da me e dalle persone a me vicine. Assieme poi all'impegno anche del soccorso alpino, delle associazioni sanitarie come la croce bianca siamo arrivati ad ottenere un risultato: questa estate, a partire da luglio, per due mesi un elicottero presenta a Trento stazionerà a Pozza di Fassa”.

 

Una piccola vittoria arrivata da una situazione drammatica. “Chiaramente non cancella il dolore che mi porto dietro. Rimango convinto che si poteva gestire meglio la situazione di soccorso di mio fratello, ora però attendiamo di capire le motivazioni del giudice. Vorrei far percepire il dramma che noi volontari dei vigili del fuoco ci troviamo molte volte ad affrontare essendo lontani da Trento”.

 

Un impegno portato avanti in memoria di Chico. “Io spero che la morte di mio fratello serva a salvare altre vite grazie anche a questo nuovo presidio che arriverà da luglio”.  

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