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"Due telecamere difenderanno la lapide della Foibe dai vandalismi", lo scrive il Comune. E ora lo sanno anche i vandali che faranno più attenzione per non essere beccati
La lapide è stata più volte imbrattata, divelta, fatta a pezzi. Il Comune la ripara e il giorno dopo qualcuno la distrugge. I partiti di destra scrivono un comunicato di condanna dell'accaduto e l'amministrazione si rimette al lavoro per ripristinarla. E così, all'infinito

TRENTO. Non è nemmeno una lapide, è un pannello di plexiglass con scritto sopra la dedica alle vittime delle foibe. Non è di marmo perché ormai è l'ennesima volta che viene infranta da quelli che gli infoibati non li vogliono ricordare, accecati dall'ideologia che legge questa storia come 'fascista'.
Una lapide che è diventata, però, il santuario della destra trentina, che non perde occasione di assieparsi attorno ad essa nella Giornata del Ricordo per salutare romanamente i morti a cui con tono marziale viene portato 'Onore!'. Insomma, quel pezzo di plastica in largo Pigarelli che ricorda le vittime del dopoguerra sul confine iugoslavo è vittima anch'esso delle opposte ideologie.
La lapide è stata più volte imbrattata, divelta, fatta a pezzi. Il Comune la ripara e il giorno dopo qualcuno la distrugge. I partiti di destra scrivono un comunicato di condanna dell'accaduto e l'amministrazione si rimette al lavoro per ripristinarla. E così, all'infinito.
Ma ora basta, il Comune comunica quanto segue: "Sono state montate due telecamere a controllo della lapide per le vittime delle Foibe in largo Pigarelli. Consentiranno alle Forze dell'ordine di avere il controllo della zona e della targa per evitare danneggiamenti come avvenuto in passato".
Noi ne diamo notizia, la richiesta di pubblicazione arriva dall'Ufficio stampa del Comune di Trento. Leggeranno tutti, anche quelli che nottetempo scarabocchiano la lapide, e se gli gira la fanno pure a pezzi. Dopo questa comunicazione c'è il rischio che si attrezzino con il passamontagna, e che per sfregio oscurino con lo spray la telecamera.
Forse non andava detto dell'installazione delle telecamere, forse sarebbe stato meglio aspettare di individuare il colpevole prima di informarlo di fare più attenzione per non essere acciuffato. Ma forse si spera nella deterrenza, chissà. Vedremo se funziona.