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Orso, l'ex presidente Carlo Andreotti "Nel '96 abbiamo dato l'ok al progetto Life Ursus ma oggi è scappato di mano. Si è andati oltre gli accordi iniziali"
L'obiettivo del progetto era quello di evitare l'estinzione dell'orso in Trentino. Andreotti "Per come è evoluto oggi non avrei mai accettato. Ci sono state mancanze si da parte dello Stato Italiano che della Provincia"

TRENTO. Il progetto Life Ursus è nato nel 1996 con l'obiettivo di risollevare le sorti dell'ultimo nucleo di orso bruno delle Alpi italiane. Per quanto riguarda il Trentino, il rischio di estinzione di questo animale si è fatta sentire soprattutto negli anni '90 quando la presenza del plantigrado era di soli tre o quattro esemplari che si trovavano nella zona del Brenta nord orientale.
L'allora presidente della Provincia Carlo Andreotti decise di aderire al progetto Life Ursus proposto dall'Unione europea. “L'obiettivo di questo progetto – spiega oggi Andreotti – non era tanto quello di reintrodurre l'orso sul territorio ma evitare che questo scomparisse”.
In quale momento la Provincia ha deciso di avviare il progetto Life Ursus in Trentino?
Dobbiamo chiarire che l'iniziativa di aderire al Life Ursus non è stata della Provincia ma è stato un progetto proposto dall’Unione europea volto solamente a garantire la sopravvivenza dell’orso nelle Alpi e soprattutto nelle zone dove l’orso storicamente abitava. Quindi il progetto prevedeva non tanto la reintroduzione quanto impedire la sua scomparsa nella zona Adamello e Brenta.
E cosa prevedeva inizialmente questo progetto?
Il mio mandato è terminato nel 1998. Il progetto Life Ursus lo abbiamo avviato nel 1996 ma i primi orsi sono stati materialmente introdotti nei primi anni 2000. Prima, però, ci sono state diverse trattative tra la Provincia, l'Europa e lo Stato Italiano. Erano state stabilite precise delimitazioni di aree dove poteva stare l'orso e accordi erano stati presi anche nelle modalità.
Che accordi erano stati presi?
Per esempio il progetto prevedeva che tutti gli orsi fossero monitorati e tutti con collare in modo tale da essere sempre in ogni momento controllati. Nessuno poi doveva uscire dal parco Adamello Brenta. Si parlava poi di un massimo di 20 – 30 esemplari.
Le cose non sembrano però andate così. Cosa è cambiato?
Al termine del mio mandato poi non me ne sono più occupato. Mi pare che ci siano però state delle manchevolezze sia da parte dello Stato Italiano che da parte della nostra Provincia. C'è stato una eccessiva tolleranza e siamo andati ben oltre gli accordi e le previsioni. Qualcuno magari avrà pensato che gli orsi sarebbero stati buoni e bravi mentre il mondo animale non è fatto proprio così. Sicuramente poi il fatto che gli orsi perdano il radiocollare e che non siano più controllabili non era sicuramente previsto.
Se avesse saputo l'evoluzione del progetto avrebbe accettato di aderire nel 1996?
Life Ursus era una cosa secondo me intelligente ma doveva essere gestita in modo diverso. Forse è sfuggita di mano. Non avrei mai accettato questo progetto se avessi saputo come sarebbe andata a finire. Se la proliferazione degli orsi fosse stata sotto controllo non si sarebbe mai arrivati alle conseguenze che sentiamo oggi, dove si parla di 60 e certi dicono addirittura 90 orsi. Non capisco poi per quale motivo abbiamo un orso aggressivo come KJ2 che se ne va in giro pacifico da alcuni anni e non si sia riusciti a bloccarlo o individuarlo.