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Stava arrampicando quando un masso si è staccato e gli ha tranciato la corda. Non ce l'ha fatta Emanuele Patti
L'uomo un 57enne lombardo grande amante delle Dolomiti di Brenta era a Madonna di Campiglio per scalare. Caduto per 15 metri all'arrivo dei soccorsi era parso in condizioni non gravissime. Ieri è morto all'ospedale di Trento

TRENTO. Non ce l'ha fatta l'alpinista che sabato pomeriggio era precipitato mentre stava scalando sopra Madonna di Campiglio. L'uomo, Emanuele Patti, 57enne lombardo di Maleo, era un grande amante della montagna e conosceva bene le Dolomiti del Brenta che frequentava quando poteva e dove era a sua volta conosciuto, soprattutto a Campiglio.
Si è spento ieri mattina (mercoledì 9 agosto). Troppo gravi i traumi riportati dalla caduta per circa 15 metri sulle rocce. L'uomo, infatti, grande appassionato di arrampicate, stava risalendo una palestra di roccia, insieme a un compagno che dal basso gli stava facendo la "sicura", quando all'improvviso un masso si è staccato dall'alto e cadendo ha tranciato di netto la corda cui Patti era legato. Perso l'equilibrio e rimasto senza corda è precipitato per una quindicina di metri finendo per atterrare sulle rocce. Una fatalità che sulle prime non ha destato particolare preoccupazione. L'uomo era lucido e si pensava solo a delle complicazioni agli arti inferiori.
Sul posto era stato immediatamente dirottato un elicottero del soccorso alpino. Patti è stato, quindi, elitrasportato all'Ospedale Santa Chiara ma nonostante un intervento chirurgico eseguito d'urgenza non ce l'ha fatta.
I parenti, intervistati dal giornale La Provincia di Cremona (l'uomo aveva vissuto a lungo anche lì) hanno riferito che Patti è sempre rimasto lucido all'ospedale di Trento e né alla testa né al volto aveva riportato lesioni o ferite. "Possiamo dire che si è spento con il sorriso", hanno commentato. Il 15 i funerali nella chiesa di Maleo.