Coronavirus, ora preoccupano le riaperture anticipate senza copertura Inail. Cna: 'No a nuovi rischi per i datori di lavoro e le imprese''
Corrorati: " Imprenditori e datori di lavoro supportano l’iniziativa legislativa in corso della Provincia ed hanno profuso il massimo sforzo per redigere protocolli di sicurezza, linee guida e codici di autoregolamentazione per far ripartire tutte le attività in sicurezza per i titolari, i lavoratori, i clienti, i fornitori. Allo stesso tempo, però, chiedono chiarezza per capire se si può ripartire con regole ben precise e garanzie o se è necessario altro tempo per mettere tutto a regime”

BOLZANO. “Servono regole ben precise e garazie compresa quella della copertura dell'istituto assicurativo Inail”. Cna, l' Unione Artigiani e delle Piccole e Medie Imprese ha appreso con preoccupazione, ieri, della diversità di vedute sulle riaperture tra il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, e il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia.
A preoccupare sono, in poche parole, le riaperture anticipate senza che ci sia una adeguata copertura inail in caso di infortuni. “In particolare – afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA-SHV – ci preoccupa la possibilità che l’apertura anticipata in Alto Adige non venga supportata dalla necessaria copertura assicurativa . Imprenditori e datori di lavoro supportano l’iniziativa legislativa in corso della Provincia ed hanno profuso il massimo sforzo per redigere protocolli di sicurezza, linee guida e codici di autoregolamentazione per far ripartire tutte le attività in sicurezza per i titolari, i lavoratori, i clienti, i fornitori. Allo stesso tempo, però, chiedono chiarezza per capire se si può ripartire con regole ben precise e garanzie o se è necessario altro tempo per mettere tutto a regime”.
I timore è la creazione di un nuovo rischio per i datori di lavoro e le imprese. “Possiamo convivere con la paura e con il rischio di contrarre il Covid-19 lavorando, pur espletando tutte le procedure per evitare contagi, ma non dovremmo aggiungere il rischio di responsabilità civile e penale a carico delle aziende in caso di contagio sul lavoro o di altri incidenti nel periodo di apertura autorizzato dalla Provincia ma, a quanto pare, non dallo Stato” dicono dal Cna.
Il presidente di CNA-SHV aggiunge: “Lanciamo un appello affinché la solidarietà mostrata nella Fase 1 dalla popolazione, dai lavoratori, dagli imprenditori, dagli enti pubblici diventi una buona prassi anche nella fase 2. Non vorremmo che forze dell’ordine e Ispettorati deputati al controllo partissero immediatamente con le sanzioni. Auspichiamo, invece, che le prime verifiche vengano sfruttare per dare i necessari consigli a supporto delle aziende affinché tutti i protocolli vengano attuati al meglio per il bene e la salute di tutti”.