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Boom bollette in regione, quasi 1700 euro in più a famiglia. I sindacati: ''Da Fugatti e Spinelli arriva solo un preoccupante silenzio''
In regione la spesa addizionale legata ai prezzi energetici risulterà il 100% in più rispetto a quella registrata dagli Artigiani in Lombardia o in Umbria, ma anche il 65% in più di Veneto, Friuli ed Emilia Romagna. Senza parlare della Sicilia. Rispetto alle famiglie dell'isola i costi di trentini e altoatesini sono addirittura il 300% in più

TRENTO. Rincari per quasi 1700 euro a famiglia in Trentino Alto Adige. E' il dato che arriva dall'analisi fatta dalla Cgia di Mestre a causa degli aumenti delle bollette di elettricità e gas.
"I numeri presentati dalla Cgia di Mestre sono drammatici” spiegano i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti. “Una famiglia in Trentino Alto Adige spenderà fino a quasi 1.700 euro in più rispetto allo scorso anno nelle bollette di elettricità e gas. Un salasso che può mettere letteralmente in ginocchio migliaia di famiglie del ceto medio-basso” spiegano i sindacalisti.
In regione la spesa addizionale legata ai prezzi energetici risulterà il 100% in più rispetto a quella registrata dagli Artigiani in Lombardia o in Umbria, ma anche il 65% in più di Veneto, Friuli ed Emilia Romagna. Senza parlare della Sicilia. Rispetto alle famiglie dell'isola i costi di trentini e altoatesini sono addirittura il 300% in più.
“Per questo i bonus statali per lavoratori e pensionati in regione non sono sufficienti a garantire il potere d'acquisto delle famiglie. Ma la Provincia non fa abbastanza” spiegano Cgil, Cisl e Uil. “Il bonus bollette voluto dalla Giunta Fugatti è un pannicello caldo – spiegano - che esclude migliaia di famiglie con figli minori e redditi bassi. Da settimane chiediamo inascoltati che la Giunta riveda questo intervento ampliando la platea a tutte le famiglie con bambini e rendendo davvero equa ed accessibile la domanda prevista per chi non percepisce l'assegno unico provinciale”.
Per i sindacati vanno utilizzati fin da subito tutti i 25 milioni di euro stanziati nominalmente dalla Giunta e va garantito un aiuto ad almeno 60-70mila famiglie. “Serve adeguare – concludono Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti - le provvidenze alle famiglie al reale costo della vita oltre che sostenere la contrattazione sindacale al fine di aumentare le retribuzioni. Su questo fronte però dal duo Fugatti e Spinelli arriva solo un laconico e preoccupante silenzio”.