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Il salumificio più antico del Trentino premiato con l'award platinum per il salame con mirtillo nero: ''La sfida è il caro energia ma abbiamo puntato sul fotovoltaico''
Il salumificio dei fratelli Corrà di Smarano premiato nella cornice del Merano Wine Festival: "Il mix tra antiche ricette di famiglia e innovazione sono un valore aggiunto". E sul caro energia: "Tecnologia e investimenti ci aiutano a reggere a questo periodo complicato"

MERANO. Il salame di cervo con mirtillo nero del Salumificio Corrà è stato premiato nella cornice del Merano Wine Festival. A fare centro, ancora una volta, la capacità di trovare equilibrio tra tradizione e innovazione. Il prodotto dell'azienda di Smarano in val di Non ha ricevuto l'award platinum.
"Il nostro salumificio - commenta Federico Corrà, marketing manager dell'azienda - segue le antiche ricette di famiglia e per produrre questo salamino vengono aggiunte nella fase di lavorazione bacche di mirtillo per donare dolcezza, profumi e colore. E' un riconoscimento che dà fiducia agli sforzi e al grande impegno che portiamo avanti quotidianamente per realizzare prodotti di qualità".
Il salumificio fondato nel 1850 a Smarano, ora frazione del Comune di Predaia, che conta poco più di 400 residenti, si assicura un ennesimo riconoscimento per la qualità dei prodotti. Più volte selezionati da Gambero Rosso e dai principali attori del settore enogastronomico e premiati con il marchio Smau per la tracciabilità garantita e l'autenticità della filiera produttiva attraverso la tecnologia blockchain, arriva a Merano un altro riconoscimento per la più antica salumeria del Trentino, oggi guidata da Pio, Luca e Federico Corrà, e tra i storici in Italia.

"Siamo tra le poche macellerie sul territorio provinciale a trasformare in proprio le carni. E questo è l'unico salume in Italia - aggiunge Corrà - che ha ricevuto un award platinum quest'anno. La forza della tradizione e delle antiche ricette si confermano cruciali nelle proposte, apprezzate da clienti e ristoranti".
Nonostante il periodo particolarmente complesso, il salumificio continua a guardare con ottimismo al futuro. Superati i lockdown e le restrizioni per fronteggiare Covid, l'azienda della val di Non affronta ora il caro energia, l'aumento dei costi delle materie prime e la salita dell'inflazione. E' in particolare il costo delle bollette la principale fonte di preoccupazione per i settori produttivi.
"Il caro energia è indubbiamente una sfida e, come per tutti, le bollette sono aumentate in modo consistente", aggiunge Corrà. "E' difficile operare una energy managment in quanto le celle di stagionatura, i frigoriferi e i forni devono restare attivi".
Una chiave della capacità di reggere è però nella forza di innovare, sapersi adattare e rimodulare l'organizzazione. "Abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo per la tecnologia e investiamo costantemente nell'innovazione, quella che ci permette di aggiungere un valore alla relazione con i clienti e quella per migliorare la struttura: l'aver puntato sul fotovoltaico già da anni ci permette, infatti, di mitigare gli aumenti dell'energia", conclude Corrà.