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Arriva in cima al Monte Bianco con due protesi d'anca, Oprandi raggiunge il suo obiettivo (VIDEO): "La riabilitazione in soli due mesi"
La guida alpina Omar Oprandi ha concluso con successo il suo progetto "Ripartire da zero". In soli nove giorni ha terminato l'impresa partendo dal lago di Garda per arrivare in cima al monte più alto d'Europa, con il suo ultimo intervento solo due mesi fa. Oprandi: "Un sogno di nove giorni, prima in barca a vela, poi in bici e infine con gli sci"

TRENTO. "Siamo in cima. Un sogno di nove giorni, prima in barca a vela, poi in bici. Adesso qui sul Monte Bianco. Ce lo eravamo promessi". E' tanta la soddisfazione di Omar Oprandi, guida alpina e atleta di scialpinismo residente a Drena, che l'11 maggio ha raggiunto la vetta del monte più alto d'Europa con due interventi di protesi d'anca in due anni (Qui l'articolo).
A soli 60 giorni dall'ultima operazione, avuta lo scorso marzo, Oprandi è riuscito a raggiungere il suo obiettivo, concludendo il suo progetto "Ripartire da zero", un viaggio che lo ha portato dal lago di Garda fino in cima del Monte Bianco, passando dalla barca a vela alla bicicletta prima della scalata con gli sci.
Non un primato in quanto a chilometri, ma una sfida personale "per arrivare a quello che facevo prima dell'operazione in poco tempo". Non solo un record personale, ma un'iniziativa che ha voluto portare un messaggio di speranza: "Voglio trasmettere ai giovani la voglia di ripartire. Mi fermerò nelle città in cui passerò, terrò dei brevi incontri con chi verrà parlare con me, perché voglio spiegare che lo sport è vita e che è necessario darsi sempre degli obiettivi, anche nei momenti più difficili", sosteneva prima della sua partenza.
Sono stati nove i giorni di viaggio per riuscire a portare a termine l'impresa, e due i compagni di viaggio con cui la guida alpina ha affrontato la salita finale: "Avevo promesso che li avrei accompagnati in questa spedizione".
Il suo percorso di riabilitazione è stato intenso e non semplice, ricco di allenamenti e fisioterapia, sotto la supervisione costante del suo preparatore atletico Eros Grazioli.