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Donare dei libri per i bambini di Protonterapia, ecco come aiutarli e partecipare alla raccolta
L’iniziativa è promossa da Chiara Magnago, “Your English Library” che permette, fino al 4 aprile 2021, di acquistare titoli della casa editrice Usborne Publishing per destinarli al Centro oppure da tenere per sé: ''Saranno libri in inglese anche perché molti dei piccoli pazienti vengono da tutto il mondo''

TRENTO. Dal 2015, anno in cui è stato affrontato il primo caso pediatrico in Italia con i protoni, il Centro di Protonterapia di Trento ha come una delle principali specializzazioni il trattamento di tumori pediatrici e degli adolescenti. I giovani pazienti che si sottopongono alla terapia radiante di precisione che utilizza particelle pesanti – i protoni – per irradiare le cellule tumorali trascorrono nel capoluogo un periodo che mediamente va dalle 4 alle 6 settimane sottoponendosi a sedute terapeutiche quotidiane. Un lasso di tempo, quest’ultimo, che viene animato da attività ludico ricreative non ultima la lettura di libri in lingua.
A rimpolpare la libreria di testi in inglese ci pensa l’iniziativa promossa da Chiara Magnago, “Your English Library” che permette, fino al 4 aprile 2021, di acquistare titoli della casa editrice Usborne Publishing per destinarli al Centro oppure da tenere per sé. ''In questo secondo modo - spiega Magnago - il 10% del prezzo di copertina viene trattenuto e poi destinato alla spesa di nuovi libri''. Il tramite con la casa editrice lo assicura Chiara che, oramai da tempo, si occupa privatamente di distribuire i prodotti in lingua inglese della Usborne inclusi libri gioco per piccolissimi.
''La scelta di arricchire la proposta di volumi inglesi è dettata da una duplice motivazione - prosegue Chiara -: se da una parte la lettura è una delle attività più efficaci per apprendere una lingua straniera memorizzando le frasi e associandole alle immagini, dall’altra garantisce una grande accessibilità della libreria agli ospiti non italiani. Il Centro di Protonterapia di Trento, che a oggi ha trattato oltre 1450 casi tra bambine e bambini e adulte e adulti, è, infatti, una realtà conosciuta a livello internazionale basti pensare all’accordo recentemente siglato dall’Azienda Sanitaria trentina con l’Advanced Care Center Oncology Al Furjan di Dubai, un protocollo che consente l’accesso al trattamento anche ai pazienti provenienti dagli Emirati Arabi Uniti, in particolare bambini.
Davanti all’attuale situazione coronavirus che limita ulteriormente le possibilità dei giovani e delle giovanissime pazienti del Centro, la lettura può costituire non solo un valido stimolo e spunto di conoscenza ma anche uno strumento per straniarsi dalla propria quotidianità e scoprire mondi fantastici. Perché, come diceva Gianni Rodari, “la fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo”.