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Sanifonds, Cgil, Cisl e Uil contro Fenalt: "Si intestano miglioramenti ai quali non hanno partecipato. Non possiamo accettare questa retorica"

Recentemente Sanifonds ha definito il piano sanitario del 2023, l'intervento delle Funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil: "La Fenalt prova a intestarsi meriti e risultati quando non hanno mai avuto un atteggiamento propositivo e costruttivo"

Pubblicato il - 01 giugno 2023 - 20:54

TRENTO. "Un pentimento tardivo, un via libera che suona come una folgorazione sulla via per Damasco". A dirlo Luigi Diaspro (Fp Cgil), Giuseppe Pallanch (Cisl Fp) e Andrea Bassetti (Uil Fpl). "La Fenalt prova a intestarsi meriti e risultati quando non hanno mai avuto un atteggiamento propositivo e costruttivo".

 

Costituito nel 2013, Sanifonds vuole garantire ai propri iscritti prestazioni sanitarie integrative del sistema sanitario pubblico. I soci di questo sistema di welfare sono Provincia di Trento, Associazione artigiani e piccole imprese, Associazione albergatori e imprese turistiche, Confcommercio-Imprese per l’Italia Trentino, Confesercenti del Trentino, Cooperazione Trentina, Confindustria Trento e Cispel-Federservizi Trentino-AltoAdige, con i sindacati trentini Cgil, Cisl e Uil.

 

Recentemente l'ente ha definito il piano sanitario 2023 con la conferma di tutte le prestazioni dell’anno precedente e un aumento di diversi massimali. In particolare le cure fisiche saranno rimborsate al 50% con un massimo annuo di 175 euro; la specialistica ambulatoriale rimborsata al 50% con un massimo annuo di 175 euro e le altre prestazioni incluse nella garanzia A.5 (logopedia, elaborazione della dieta, presidi ortopedici) rimborsate al 50% con un massimo annuo di 175 euro.

 

Sanifonds comincia a diventare il fondo che abbiamo sempre chiesto, ha spiegato Fenalt, cambiamenti che forse sono derivati dal fatto che inizialmente ci siamo opposti: introdotta una voce che riconosce la non autosufficienza in maniera dignitosa.

 

"Non possiamo accettare questa retorica", specificano Diaspro, Pallanch e Bassetti. "Ci siamo sempre posti come interlocutori responsabili e intransigenti: abbiamo affrontano tutte le criticità in modo propositivo e serio per trovare le migliori soluzioni e indirizzare le scelte nella giusta direzione. La Fenalt ha sempre avversato ogni dialogo e ha cercato di boicottare il fondo, anzi ha chiesto ai propri iscritti di non aderire, causando un danno a lavoratrici e lavoratori".

 

Da qui la presa di posizione e i chiarimenti di Cgil, Cisl e Uil a fronte delle comunicazioni di Fenalt. "Si intestano miglioramenti ai quali non hanno partecipato. Non ha mai contribuito al miglioramento del fondo, salvo adesso intestarsi risultati e meriti. Un atteggiamento che non possiamo accettare in quanto le battaglie portate avanti ai tavoli hanno richiesto tempo, fatica, contrattazione e dialogo con le categorie. A differenza di Fenalt che è rimasta sempre a guardare e criticare", concludono Diaspro, Pallanch e Bassetti.

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