Il muratore della consigliera Artioli finisce in ospedale: ''Mi picchiavano e mi urlava sei un musulmano di m...''
La versione dei fatti della consigliera provinciale è differente e si riserva di avviare un'azione penale. I fatti sono avvenuti giovedì in un appartamento di proprietà della Artioli che il tunisino stava ristrutturando

BOLZANO. La consigliera provinciale di Bolzano Elena Artioli è stata accusata, assieme ad altri tre uomini, di aver picchiato selvaggiamente un tunisino. Accuse che però vengono rispedite al mittente.
I fatti al vaglio delle forze dell'ordine, sono stati raccontati dal quotidiano Alto Adige, e risalgono a giovedì. Il tutto sarebbe partito da una discussione inerente un appartamento da ristrutturare.
Su quello che è successo, viene precisato, le versioni della consigliera provinciale del Team Autonomie, Elena Artioli, e del tunisino Rmazi M'henni sono contrastanti. Ramzi, scrive l'Alto Adige, nel fornire la sua versione dei fatti, spiega che si trovava nell'appartamento in cui stava lavorando quando ad un certo punto si è presentata la consigliera assieme ad altre uomini.
Artioli, sempre secondo quando racconta la controparte, avrebbe detto che i lavori non andavano bene e a quel punto Ramzi avrebbe cercato di riprendere quello che aveva fatto con il telefonino. In quel momento sarebbe scattata la rissa e uno dei tre uomini avrebbe preso a pugni il lavoratore e assieme agli altri bloccato a terra picchiandolo selvaggiamente. La consigliera Artioli, secondo quando racconta sempre Ramzi e riportato dall'Alto Adige, mentre avveniva l'aggressione inveiva urlando “Sei un musulmano di m... Io vi odio tutti!”. L'uomo dopo essere riuscito a scappare dagli aggressori è stato portato al pronto soccorso.
Il racconto riportato dall'Alto Adige è quello rilasciato dall'uomo, Rmazi M'henni. Sull’altro fronte, la versione diversa di Elena Artioli che dice di essere stata lei ad essere aggredito. Anche a lei sono state refertate diverse contusioni. . La sua posizione è stata affidata ad un legale e si riserva l'avvio di un'azione penale. Entrambe le versioni sono al vaglio delle autorità.