Lavori di pubblica utilità, aveva tentato di incendiare il portone della casa dei richiedenti asilo
Falilou Seck, 26enne di Lasino, aveva agito per 'spaventare' gli inquilini del piano di sopra dopo alcuni screzi. Condannato a un anno e 4 mesi, pena sospesa, con l'obbligo di fare volontariato con l'associazione Trentino Solidale

TRENTO. Falilou Seck, il 26enne trentino residente a Lasino, che nel maggio scorso aveva incendiato la porta della casa in cui vivevano tre richiedenti asilo, ha patteggiato la condanna a un anno e 4 mesi di reclusione. La sospensione della pena sarà subordinata allo svolgimento di lavori di pubblica utilità presso l'associazione Trentino Solidale.
Il processo a suo carico si è concluso ieri e per l'imputato, difeso dall'avvocato Matteo Pallanch, l'accusa di incendio doloso aggravato si è trasformata in tentato incendio. Le fiamme, infatti, non si erano propagate e lui stesso, che ha riferito di aver agito soltanto per spaventare gli inquilini, ha tentato subito di spegnerle.
Dopo qualche screzio tra lui e gli inquilini del piano di sopra, ospiti dell'appartamento che il padre aveva messo a disposizione del Cinformi, il giovane aveva pensato ad un atto di ritorsione dando alle fiamme del nylon appallottolato.
L'allarme fu dato dalla madre dell'imputato e dagli stessi richiedenti asilo. I carabinieri, al loro arrivo, avevano arrestato l'autore del gesto. Dopo la scarcerazione, il processo che lo ha condannato a scontare la pena in lavori di pubblica utilità.