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Maxi incendio di Agordo, un migliaio di ettari in fumo, risolto il giallo dell'escursionista disperso
Proseguono le operazioni di spegnimento, un elicottero fisso sul versante di Cencenighe per evitare l'apertura di un nuovo fronte. Un aiuto potrebbe arrivare anche dal meteo che indica la possibilità di pioggia. Nelle prossime ore gli abitanti di Col di Pra potranno sapere se possono rientrare nelle abitazioni

TAIBON AGORDINO. "La situazione è in miglioramento, ma c'è ancora molto da lavorare", spiega Gianpaolo Bottacin, assessore regionale alla Protezione civile, che aggiunge: "Rimangono aperti diversi focolai e le operazioni proseguono incessanti. Da questa mattina un elicottero fisso opera sul versante di Cencenighe proprio per evitare l'apertura di un nuovo fronte. Un preziosissimo aiuto ci viene anche dai tanti gruppi di volontari che si stanno attivando con ogni mezzo. Anche a loro va il nostro infinito grazie".

Nel frattempo, dopo il salvataggio dei due ragazzi bloccati dalle fiamme, è stato risolto il giallo dell'escursionista disperso nell'incendio sulle Pale di San Lucano iniziato mercoledì 24 ottobre. Il Comune di Taibon Agordino aveva diramato un allarme dopo il ritrovamento sul bivacco Bedin di alcune attrezzature fotografiche e un sacco a pelo. Le ricerche erano partite immediatamente, ma poi si è venuto a sapere che si trattava di materiale abbandonato sul luogo per fuggire davanti all'arrivo delle fiamme.
Già da ieri sera la macchina dei soccorsi era riuscita ad arrestare l'avanzata dell'incendio e le diverse unità erano alle prese con un fronte di sette chilometri tra i boschi della Valle di San Lucano.
In via precauzionale è stato sgomberata la frazione di Col di Pra, un allontanamento degli abitanti reso necessario a causa del denso fumo (visibile anche dal satellite) che avvolge la zona, non tanto per un pericolo legato alle fiamme. In queste ore Arpav monitora la qualità dell'aria e domani, dati in mano, si può valutare i tempi del possibile rientro in casa della ventina di persone evacuate.

La causa dell'incendio è da attribuire alla caduta di un albero sui fili dell'alta tensione per il vento, i ragazzi portati in salvo dal Soccorso alpino dicono, infatti, di aver prima sentito un rombo e poi in un istante le fiamme propagarsi velocissime. Sono stati loro a dare l'allarme e rifugiarsi in un crepaccio tutta la notte prima dell'arrivo dell'elicottero e del personale tecnico.
La situazione si è rivelata estremamente complessa a causa di vento, temperature eccezionalmente elevate e secchezza del terreno interessato. Un aiuto potrebbe arrivare anche dal meteo che indica la possibilità di pioggia, anche nel corso del week end.
Si parla tra i 700 e mille ettari di bosco in fiamme per un evento considerato tra i più vasti e gravi degli ultimi 30 anni, tanto che il governatore Luca Zaia ha chiesto lo stato di crisi.
