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Richiedenti asilo, per svuotare il campo di Marco e la residenza Fersina servirebbero 100 appartamenti
Nei prossimi due o tre mesi sono circa 50 i posti, in una decina di appartamenti sparsi sul territorio, grazie ai quali verranno ricollocati i richiedenti asilo presenti nei due principali hub del Trentino. L'intenzione della Provincia è quella di spostare progressivamente tutti i richiedenti in appartamenti

TRENTO. L'obiettivo è quello di svuotare un po' alla volta i due hub più grandi di accoglienza presenti in Trentino, quello di Marco e la residenza Fersina per migliorare la vivibilità delle persone. Se si pensasse di svuotarli completamente servirebbero 100 appartamenti attraverso i quali andrebbero ricollocati 450 migranti.
“Gli hub non sono funzionali nel lungo periodo, sono luoghi di transito ma nel momento in cui diventano permanenti possono nascere dei problemi” ha affermato Silvio Fedrigotti, dirigente del Dipartimento Salute e Solidarietà sociale della Provincia di Trento a margine della presentazione dell'annuale rapporto sull'immigrazione presente in Trentino, all'interno del quale è presente un focus sull'accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati nel territorio provinciale.
Se da un lato la situazione degli arrivi in Trentino è in forte rallentamento, dall'altro a continuare a creare qualche preoccupazione è la ricerca di alloggi. Una fase che viene definita seconda accoglienza e che ad oggi coinvolge circa 68 territori comunali.
“È sempre stato obiettivo del progetto – ha affermato Pierluigi La Spada, direttore di Cinformi - tenere il minor tempo possibile le persone nei centri di prima accoglienza, per cui si conferma questa volontà che dipende dalla disponibilità di alloggi e dal rallentamento dei flussi in ingresso”.
Il ricollocamento di 450 persone per arrivare ad uno svuotamento dei due hub di Trento e Rovereto non è semplice, non solo per le difficoltà incontrate sul territorio ma anche per le incognite che ci sono: temporali, prima di tutto, perchè servirebbero 2 anni per trovare questi 100 appartamenti e in secondo tempo l'andamento degli sbarchi. Se è vero che dall'agosto dello scorso anno gli arrivi in Trentino sono pari a zero, nessuno ha la sfera di cristallo per capire cosa succederà con l'arrivo dei mesi più caldi.
“Se non ci sono arrivi – spiegano Fedrigotti e La Spada – un piccolo contributo alla vivibilità degli hub riusciamo a darlo sia alla residenza Fersina che al campo di Marco anche se ci stiamo concentrando soprattutto su quest'ultima struttura”.
La ricerca di appartamenti continua. Immobili ad uso abitativo/residenziale che possiedono dei minimi requisiti che si possono trovare sul sito di Cinformi. Con i privati che li mettono a disposizione, dopo una valutazione, la Provincia stipula un contratto di affitto secondo degli importi ben predefiniti.
Ad oggi sono un migliaio le persone che sono uscite dalla prima accoglienza per essere ospitate in alloggi sul territorio. “Nei prossimi due o tre mesi – ha affermato Fedrigotti – sarà reso disponibile qualche altro appartamento per circa 50 – 60 posti. Sistemazioni che si trovano un po' sulla città di Trento e un po' in periferia”. Si tratterebbe comunque di un alleggerimento della prima accoglienza e solo poco più del 10% dei 450 posti necessari svuotare i due hub.
Per quanto riguarda un bilancio sull'accoglienza straordinaria dei richiedenti asilo in Trentino, gli arrivi ammontano, nel 2017, a 1.014 migranti, mentre le uscite dal progetto di accoglienza ammontano a 718 persone. Al 31 dicembre 2017 erano presenti in accoglienza straordinaria 1.518 persone: 1.219 maschi e 299 femmine. La maggior parte dei richiedenti asilo è di nazionalità nigeriana, pakistana e maliana.
Nel 2017 sono stati attivati 192 tirocini formativi soprattutto nei settori della ristorazione e alberghiero, industria, servizi e artigianato. Il 42% dei tirocini conclusi a fine 2017 è sfociato in una assunzione.
Questi i dati sull'accoglienza aggiornati al 14 febbraio 2018