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Coronavirus, l'ex rettore: ''Il 1 marzo è Sant'Albino. Quale giorno migliore per il Trentino in zona bianca? Ci si attrezza per anticipare l'evoluzione dell'epidemia''
L'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità ha presentato dati contradditori per la provincia. Il territorio ha registrato un Rt di 0,56 ma lo stesso monitoraggio ha evidenziato un livello piuttosto alto di contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. Bassi: "Ovviamente tutti ci auguriamo che possa accadere davvero, magari anche prima, per un sostanziale e reale calo dei nuovi contagi"

TRENTO. "Il prossimo 1 marzo si festeggia Sant'Albino di Angers. Quale giorno migliore per proclamare finalmente il Trentino zona bianca?". Così l'ex rettore Davide Bassi. "Ovviamente tutti ci auguriamo che possa accadere davvero, magari anche prima, per un sostanziale e reale calo dei nuovi contagi".
L'Rt stabilmente sotto 0,50 consentirebbe di entrare in zona bianca. L'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità ha presentato dati contradditori per la provincia. Il territorio ha registrato un Rt di 0,56 ma lo stesso monitoraggio ha evidenziato un livello piuttosto alto di contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. Male nell'ultima rilevazione Bolzano, che in proporzione ha registrato l’incremento di contagi più alto a livello nazionale (Qui articolo).
"Nel corso delle ultime tre settimane - dice Bassi - il valore in questo caso è oscillato tra 200 e 300 casi. In pratica, la zona bianca corrisponde al passaggio da un epidemia diffusa a quella di tipo granulare. La situazione esattamente opposta a quanto avvenuto alla fine della scorsa estate. Nell'attesa che i vaccini incomincino a produrre i loro effetti protettivi e sperando che l'arrivo di nuove varianti non vada a interferire con la fase calante della seconda ondata, sembra che il Trentino si stia attrezzando per anticipare la naturale evoluzione della pandemia. Se i contagi scendono sotto la soglia dei 50 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti è ragionevole pensare di poter riattivare un efficace sistema di tracciamento dei contagi, attualmente sostanzialmente ristretto alle sole persone conviventi, isolando efficacemente i singoli focolai".
L'ex rettore dell'Università di Trento si riferisce ai contagi riportati sulla piattaforma ufficiale. Il pannello riporta, infatti, soltanto i nuovi positivi accertati da tampone molecolare e dopo alcune settimane è stato smesso di inserire anche le conferme ai test antigenici. Mai inseriti invece i casi risultati esclusivamente dal test antigenico. Non è quindi possibile avere un quadro complessivo della situazione epidemiologica sul territorio. Questa piattaforma si alimenta comunque dai dati dell'Apss.

"La spiegazione di questo strano grafico è abbastanza semplice - prosegue l'ex rettore - dal 15 di gennaio in poi la base dati di Apss Trento (da cui Fbk estrae i dati per la preparazione dei suoi grafici) contiene solo i nuovi contagi trovati con tampone molecolare. A quanto pare, sono stati tolti dal conto anche i positivi molecolari che confermavano precedenti positivi antigenici e dei positivi solo antigenici non c'è traccia. Parliamo ovviamente di questa specifica fonte di informazioni, perché dal 15 di gennaio in poi, finalmente, il sito della Protezione civile nazionale riporta anche i dati di coloro che sono risultati positivi all'antigenico e non sono stati confermati con il molecolare (ben 2.214 contagi dal 15 gennaio al 2 febbraio, a fronte di 19.508 tamponi antigenici fatti, con un tasso di positività dell'11,3%)".
A livello nazionale la curva del contagio sembra abbastanza stabile questa settimana, anche se il report dovrebbe riportare un trend di aumento per Abruzzo, Campania, Umbria, Toscana e Molise (in questo caso però i numeri assoluti restano bassi), quindi Provincia di Trento e quella di Bolzano. Insomma, qualcosa sembra ancora a non tornare. In zona rossa nazionale per le festività di Natale e Capodanno, c'è stato un riallineamento nelle comunicazioni a Roma; ora però ci sono nuovamente alcune discordanze. Il tutto mentre a novembre si è registrata la querelle relativa ai risultati dei test antigenici mai ufficialmente comunicati alla comunità (Qui articolo).
"Il Trentino svetta, a livello nazionale, per l'uso dei tamponi antigenici come mezzo esclusivo per la ricerca dei positivi. Altre Regioni hanno preferito invece continuare a confermare gran parte dei positivi antigenici con il tampone molecolare. Comunque, se ci limitiamo a osservare i dati che vengono diffusi dal sito Fbk, sembra che ormai la zona bianca sia a portata di mano. Sappiamo che la Fondazione è un ente della Provincia e quindi ha un margine di libertà molto ristretto: mi domando però se non sarebbe il caso di sospendere la pubblicazione dei contagi fino a che non saranno disponibili i dati completi o - almeno - se non sarebbe opportuno mettere un avviso esplicito e ben visibile che informi il lettore sull'incompletezza dei dati presentati", conclude Bassi.