Droga e risse al Cafè Cavour: la Questura chiude il locale per dieci giorni. Di Ruscio: "Importante la concretezza delle azioni"
Dopo le varie segnalazioni e arresti legati alle sostanze stupefacenti e alle lesioni personali nei pressi del Cafè Cavour, il questore ha deciso di chiudere il locale per dieci giorni come misura di prevenzione e contrasto delle situazioni sviluppatevisi

TRENTO. Chiuso per dieci giorni, questo il provvedimento preso dal Questore vicario Di Ruscio nei confronti del Cafè Cavour, all’angolo di piazza Santa Maria Maggiore. Il provvedimento, preso dopo aver acquisito i pareri del sindaco Ianeselli e del presidente Fugatti, è stato notificato oggi, venerdì 3 settembre, al locale, che negli ultimi mesi è stato il palcoscenico di diversi episodi che avevano creato allarme tra i cittadini.
A seguito di tali eventi, il sindaco Ianeselli aveva indetto, nei primi giorni di agosto, una riunione con rappresentanti dei residenti (su loro richiesta) e la Questura per comprendere meglio cosa stesse accadendo e promuovere le idonee attività di prevenzione e contrasto.
La sospensione di dieci giorni consegue ad una serie di situazioni determinatesi negli ultimi mesi prevalentemente nei pressi del citato locale. Tra queste figurano anche vari arresti e denunce di persone per spaccio e lesioni, oltre che sequestri di sostanze stupefacenti.
I fatti, la cui intensità è andata sempre più crescendo, oltre a determinare grande preoccupazione tra i residenti del centro storico, hanno reso necessario un impiego costante delle forze dell’ordine ed in particolare della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Polizia Locale, al fine di evitare ulteriori conseguenze. Negli ultimi sei mesi, infatti, sono stati numerosi gli interventi della Squadra Volante in concorso con gli uomini della Polizia Locale e dell’Arma dei Carabinieri, nelle zone adiacenti al locale per segnalazioni di reati inerenti gli stupefacenti e contro la persona.
Com’è noto, questo provvedimento si iscrive nell’ambito di quelle attività preventive che hanno lo scopo di impedire il verificarsi di ulteriori eventi delittuosi che potrebbero condizionare il regolare svolgimento della vita quotidiana dei cittadini. La ratio dell’istituto della sospensione della licenza, infatti, è da individuarsi nell’esigenza di soddisfare finalità preventive rispetto ai pericoli che possano minacciare l’ordine e la sicurezza pubblica tanto che, essendo prevalente la finalità dissuasiva della frequentazione malavitosa, si prescinde da una responsabilità diretta del titolare dell’esercizio, essendo sufficiente una responsabilità c.d. oggettiva e quindi di vigilanza.
“La temporanea chiusura del caffè Cavour - aggiunge il dottor Di Ruscio - con l’utilizzo dei poteri previsti dal Testo Unico delle Leggi di P.S., manifesta in modo palese che esistono i mezzi e le capacità per riportare nell’alveo della correttezza anche quelle situazioni potenzialmente pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica. Questo intervento, attuato in coordinamento con le altre forze dell’ordine, dimostra come sia importante, non solo il fare rete tra Amministrazioni dello Stato e Locali (provinciali e comunali), ma, soprattutto, come in questo caso, la concretezza delle azioni”.