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Elemosina con il cane, l'associazione Zampa Trentina “Ora basta, il sindaco faccia un'ordinanza”. Il caso della 'cucciolona' ferita al muso e con dermatite

Paola Pisani, presidente dell'Odv trentina: “Come ogni giovedì mattina sotto i portici troviamo una povera cucciolona al servizio di chi deve guadagnare sulla sua pelle: la proprietaria disposta a venderla per 400 euro ma così si condanna un altro animale”

Di Filippo Schwachtje - 03 giugno 2021 - 12:46

TRENTO. Signora chiede l'elemosina con il cane, la denuncia di Zampa Trentina: “Questa cucciolona ha problemi, soffre di dermatite e ha un'importante ferita al muso, ma non si può fare nulla finché non verrà vietato l'accattonaggio con gli animali. La proprietaria è disposta a vendere il cane per 400 euro, ma così non si farebbe altro che condannare un altro cucciolo allo stesso destino”.

 

Secondo Paola Pisani infatti, presidente dell'Odv, sarebbero diverse le persone in città ad 'utilizzare' i cani durante l'elemosina, animali che poi in più di un caso sarebbero stati lasciati proprio a Zampa Trentina, poco prima che i proprietari lasciassero il paese. “In questo caso in particolare – racconta Pisani – il cane in questione è in circolazione da circa un mese”.

 

Insieme ad altri volontari la presidente dell'associazione avrebbe cercato più volte di capire le condizioni di salute dell'animale, vedendolo fin troppo spesso immobile a fianco della padrona. “La cucciolona – dice Pisani – presenta un'evidente ferita sul muso che la proprietaria ha detto essere stata causata prima dal morso d'un topo, poi da un altro cane. La verità però non si sa, è certo invece che l'animale soffra di dermatite sulle zampe e su tutta la pancia. La signora si è detta in più occasioni disposta a vendere il cane per 400 euro, ma se lo acquistassimo non faremo altro che condannare un altro cucciolo”.

 

Secondo la presidente dell'associazione la soluzione sarebbe vietare con un'ordinanza l'accattonaggio con animali, come abbiamo più volte ribadito a diversi consiglieri”. In questo modo, dopo aver verificato le condizioni di salute dei cani, le forze dell'ordine “potrebbero recuperare gli animali e affidarli alle cure del canile o di associazioni come la nostra”.

 

Di recente l'associazione è riuscita a recuperare un altro cane, che spesso accompagnava un uomo durante le lunghe ore di elemosina in città. “Anche per quattro o cinque ore alla volta il cane rimaneva immobile, dormiente – racconta Pisani – poi, quando lo abbiamo recuperato, nel giro di qualche giorno è tornato a correre, saltare e giocare”.

 

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