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Omicidio Agitu, l'assassino ha agito per ''motivi economici''. Contestata però la violenza sessuale
Non ci saranno colpi di scena al processo secondo quanto ha spiegato l’avvocato Zilio, che alla luce dell’accusa ora formalizzata dalla Procura, si riserva di decidere se optare per il rito abbreviato oppure scegliere la strada del giudizio dibattimentale di fronte alla Corte d’Assise, in vista dell’udienza che si terrà il 25 novembre

TRENTO. Il mancato pagamento di alcuni arretrati della propria retribuzione, soldi che sarebbero dovuti andare alla propria famiglia nella terra d'origine. Il movente che ha portato Suleiman Adams ad uccidere il 29 dicembre scorso la pastora Agitu Ideo Gudeta è solamente di “tipo patrimoniale”.
Questa la ricostruzione che viene fatta dalla Procura a seguito di approfondite indagini che sono state portate avanti in questi mesi e che hanno visto gli investigatori analizzare ogni dettaglio di quei terribili momenti.
L'udienza preliminare a carico dell'omicida reo confesso si terrà il 25 novembre prossimo avanti al GUP di Trento. Suleiman Adams, assistito di fiducia dall'avvocato Nicola Zilio, dovrà rispondere del reato stabilito dall'articolo 575 del codice penale e cioè di omicidio volontario ma sarà anche contestato il reato di violenza sessuale.
IL FATTO
Ideo Gudeta Agitu è morta nella prima parte della mattinata del 28 dicembre 2020, giorno in cui, solo in serata, è stato ritrovato il suo corpo senza vita. La cronologia dei fatti è emersa dai risultati dell'autopsia depositata al Pubblico Ministero dall'Istituto di Medicina Legale di Verona.
Agitu è stata colpita diverse volte causando gravi ferite alla testa che si sono rivelate poi mortali. Successivamente il 32enne si è cambiato i vestiti sporchi di sangue e non si è più mosso dalla stalla fino a quando sono arrivati i Carabinieri. L'uomo, portato in caserma a Borgo Valsugana, ha subito confessato l'omicidio, ed ha spiegato di aver trovato il martello usato per colpire la donna accanto ad un termosifone.
IL MOVENTE
L'omicidio, secondo quanto ricostruito, sarebbe avvenuto in occasione di un acceso diverbio con la vittima. Questa situazione sarebbe nata dalle condizioni lavorative dell'uomo e dalle sue richieste di pagamento di alcuni arretrati del suo stipendio.
L'uomo ha agito quindi per un movente di natura patrimoniale e per “l'incontenibile ira di non vedere accolte le sue richieste che egli sentiva come particolarmente impellenti in quanto destinate a far pervenire denaro alla sua famiglia d'origine”.
LA VIOLENZA SESSUALE
Una delle strade approfondite dagli investigatori, sia tramite l’autopsia che con l’ausilio dei RIS di Parma, è stata quella della violenza sessuale per capire se Suleiman Adams avesse tentato di consumare un rapporto con Agitu, essendo stato trovato il corpo della donna parzialmente denudato. In seguito alle indagini che hanno permesso di ricostruire quello che è successo, il Pm ha ritenuto non credibile il fatto che possa esserci stato un qualche tipo di rapporto fisico con la donna né che vi fosse alcuna finalità libidinosa nelle azioni di Adams.
Tuttavia, poiché come ulteriore gesto di odio e spregio verso la donna, l’imputato si sarebbe masturbato fino a raggiungere l’orgasmo in presenza di Agitu mentre la stessa era agonizzante a terra, vi è comunque la contestazione aggiuntiva del reato di violenza sessuale punito dall’art. 609bis del codice penale, ritenuto reato autonomo e non collegato direttamente e causalmente con l’omicidio.
LA DIFESA
Non ci saranno colpi di scena al processo secondo quanto ha preannunciato l’avvocato Zilio, che alla luce dell’accusa ora formalizzata dalla Procura, si riserva di decidere se optare per il rito abbreviato oppure scegliere la strada del giudizio dibattimentale di fronte alla Corte d’Assise, in vista dell’udienza di novembre.
“Si parlerà più di questioni di diritto che di fatto, visto che la ricostruzione di quanto avvenuto è già stata effettuata nel dettaglio dagli inquirenti, anche grazie alle dichiarazioni dell’imputato. Suleiman Adams ha immediatamente riconosciuto le proprie responsabilità per l’omicidio e non ha mai ritrattato né la dinamica né le ragioni del proprio gesto e pertanto affronterà il processo e le conseguenze delle proprie azioni.”