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Sbaglia sentiero e con l'arrivo del buio si ripara con il sacco a pelo sotto un albero: salvataggio notturno in montagna

E' successo ieri, 24 settembre, a Cencenighe Agordino, in provincia di Belluno: una 24enne di Montebelluna ha sbagliato sentiero cercando di raggiungere un gruppo di amici al Bivacco Bedin. L'intervento del Soccorso alpino si è concluso alle 2

Di F.S. - 25 settembre 2021 - 11:13

CENCENIGE AGORDINO (BELLUNO). Voleva raggiungere un gruppo di amici, da due giorni al Bivacco Bedin, ma dopo aver sbagliato sentiero si è persa nella vegetazione a 1.800 metri di quota: operazione di salvataggio in notturna per il Soccorso alpino e speleologico Veneto.

 

La chiamata d'emergenza è arrivata ieri sera (24 settembre) da uno dei ragazzi che si trovava al Bivacco Bedin. Dalle prime informazioni, difficili da reperire a causa della scarsa copertura telefonica, la ragazza aveva raggiunto Pradimezzo alle 12 e aveva iniziato a salire mandando delle foto, perché non si ritrovava lungo il percorso e non riusciva ad arrivare a Malga Ambrosogn, da dove prosegue il sentiero per il Bivacco Bedin.

 

Ed è proprio da quelle immagini, l'ultima spedita nel tardo pomeriggio, che i soccorritori hanno capito che la ragazza era da tutt'altra parte. A confermare la loro ipotesi la ventiquattrenne stessa, riuscita finalmente ad accedere alla rete e condividere la sua posizione tramite Whatsapp: l'escursionista aveva sbagliato l'itinerario fin dalla partenza, nella zona di Torcol, salendo a Rudelfin basso, sotto il Monte Pape.

 

Quattro soccorritori si sono quindi portati a Bogo, per poi proseguire in jeep fino a Cloit e da lì partire a piedi. Dopo una cinquantina di minuti, a Rudelfin basso, non appena hanno scollinato la ragazza ha iniziato a rispondere ai richiami e a fare segnali con la luce del telefono: era uscita dalla traccia e, dopo aver vagato, si era ritrovata tra la vegetazione, riparandosi sotto un albero con il sacco a pelo a 1.800 metri di quota.

 

In pochi minuti la squadra l'ha raggiunta e i soccorritori l'hanno riportata sul sentiero, riaccompagnando la ventiquattrenne a valle dove, a venti minuti dalla jeep, due vigili del fuoco sono andati loro incontro. L'intervento si è concluso alle 2. “Ricordiamo – conclude il Soccorso alpino e speleologico veneto – che il Bivacco Bedin, come tutti gli altri bivacchi, è un presidio di emergenza e non un rifugio d'alta quota in cui si può pernottare per più giorni”.

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