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Tragedia in Valfloriana, la vittima è Claudio Gadler. Trascinato per 500 metri e sommerso dalla neve davanti agli amici
I compagni di uscita non sono stati coinvolti dalla valanga e hanno subito lanciato l'allarme. Immediato l'intervento della macchina dei soccorsi ma per il 64enne di Pergine non c'è stato nulla da fare

TRENTO. E' Claudio Gadler di Pergine Valsugana la vittima sulla catena del Lagorai (Qui articolo). Una valanga non gli ha lasciato scampo. E' stato trascinato a valle per circa 500 metri e quindi è rimasto completamente seppellito dalla neve.
Il distacco di grandi dimensioni è avvenuto a quota 2.200 metri sul monte Fregasoga in Valfloriana. Il fronte è sceso lungo il versante est verso la val Cadino.
E' enorme il cordoglio in Trentino, il 64enne è molto conosciuto, un grande appassionato di sport e di montagna. Molto attivo anche nel volontariato.
L'allerta è scattata intorno alle 12.30 di oggi, lunedì 22 febbraio, quando il distacco ha travolto e trascinato lo scialpinista per svariati metri: Gadler non è più riuscito a riemergere dalla coltre.
A lanciare l'allarme i tre compagni di uscita, che non sono stati investiti dalla valanga. Subito hanno telefonato al Numero unico per le emergenze e quindi hanno cercato fin dal primo momento di localizzare la persone tramite l'Artva.
Nel frattempo da Trento si è levato tempestivamente in volo anche l'elicottero con a bordo il personale del soccorso alpino e quello sanitario, oltre alle unità cinofile.
Sono state attivate le stazioni di Pergine, Bassa Valsugana, Levico e Tesino, oltre che le Stazioni di Trento-monte Bondone, Paganella Avisio e Rotaliana-bassa Val di Non.
Arrivato sul posto, l'elicottero ha fatto sbarcare il tecnico di elisoccorso e l'unità cinofila del soccorso alpino che hanno cominciato le operazioni di ricerca.
In una seconda rotazione sono stati portati in quota altri quattro operatori della Stazione di Levico; Gadler è stato individuato sotto la valanga tramite l'Artva e quindi estratto dai soccorritori.
Purtroppo, però, per il 64enne non c'è stato nulla da fare. Il medico non ha potuto far altro che constatare il decesso dello sportivo. La salma è stata ricomposta e elitrasportata a valle a Valfloriana.
A causa dell'elevato pericolo residuo di altre valanghe, anche i compagni di escursione e i soccorritori sono stati recuperati dall'elicottero e trasferiti a valle in sicurezza.