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A22, sequestrati oltre 3200 litri di birra: nei guai il conducente di un mezzo pesante e i titolari di una ditta
In particolare, la birra, prodotta da una società tedesca, era entrata nel territorio nazionale senza aver assolto i tributi stabiliti per legge e, dopo un periodo trascorso in Italia, stava per essere introdotta nuovamente in Germania

BOLZANO. I militari della compagnia della Guardia di Finanza di Brunico, nell’ambito dei servizi di contrasto ai traffici illeciti eseguiti barriera autostradale dell’A22 ai confini dello stato, hanno proceduto al fermo e all’ispezione di un autoarticolato intestato a una società di spedizioni italiana, condotto da un cittadino rumeno che si stava recando in Germania.
Nel corso del controllo, è emerso che l’autista del mezzo stava trasportando 3.240 litri di birra (suddivisi in 108 fusti da 30 litri ciascuno) in assenza del documento amministrativo e-Ad emesso dal sistema «Emcs», necessario per il trasporto di bevande alcoliche in sospensione di accisa.
In particolare, la birra, prodotta da una società tedesca, era entrata nel territorio nazionale senza aver assolto quel tributo e, dopo un periodo trascorso in Italia, stava per essere introdotta nuovamente in Germania.
“Emcs” è un sistema informatizzato comunitario per il controllo dei movimenti tra gli Stati membri dei prodotti che non hanno ancora corrisposto l’accisa, cioè l’imposta di fabbricazione che grava su determinati prodotti, quali alcol e bevande alcoliche, vino, tabacchi e prodotti energetici. Il sistema prevede, per i movimenti di queste merci, la sostituzione del documento amministrativo di accompagnamento in formato cartaceo con un messaggio elettronico, che consente alle forze dell’ordine operanti su strada di svolgere i controlli in tempo reale.
Pertanto, l’intera partita di birra è stata sottoposta a sequestro mentre il conducente del mezzo e i responsabili della ditta acquirente e della società di trasporto sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Bolzano per il reato di “Sottrazione all'accertamento o al pagamento dell'accisa”, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa dal doppio al decuplo dell'imposta evasa (in ogni caso non inferiore ad 7.746 euro).